Giovedì 23 giugno alle ore 9.30 presso l’Università Campus Link di Roma si terrà l’incontro “100 Donne contro gli stereotipi”, organizzato da Osservatorio di Pavia Media Research, Giulia giornaliste, Commissione Europea e Stati Generali dell’Innovazione.

Il motivo dell’incontro è ben presentato nel testo della locandina: “Tutti gli esperti che vengono intervistati nei media sono uomini, le donne sono relegate ad opinioni raccolte nei mercati rionali o sulla spiaggia.. L’alibi per intervistare sempre gli stessi (maschi) è: non ci sono donne abbastanza preparate. Non è vero”.  E per dimostrare la falsità di questa affermazione sarà proposta una banca dati di esperte che possono contribuire in modo autorevole al dibattito pubblico e che può rappresentare una risorsa importante per giornalisti, agenzie e uffici stampa così come per imprese, PA e comunità locali che intendano aprirsi al confronto non solo coinvolgendo “esperti” con la I.

“Gli stereotipi sono forse la cosa più difficile da abbattere perché profondamente radicati nel nostro lessico, nelle nostre abitudini, nei nostri atteggiamenti: non comportarti come un maschiaccio, non fare la femminuccia!”. Così esordisce Flavia Marzano, presidente di Stati Generali dell’Innovazione e fondatrice di Wister, presentando una delle ultime iniziative finalizzata a sostenere l’affermazione del merito più che quella del colore del fiocco quando si nasce.

“Nel mondo dei media – continua la Marzano – le cose non vanno meglio e le donne sono spesso, troppo spesso, rappresentate come figure secondarie o descritte per la loro bellezza/bruttezza, per come sono abbigliate e troppo raramente per le loro competenze. Per questo Stati Generali dell’Innovazione supporta volentieri l’incontro “100 Donne contro gli stereotipi” con la speranza di attivare interventi e pensieri più aperti e far capire alle ragazze l’importanza delle scienze (STEM) anche per il loro futuro.”
All’incontro interverranno Beatrice Covassi, Commissione Europea, Capo della Rappresentanza in Italia, Flavia Marzano, Francesca Bagni Cipriani, Ministero del Lavoro, Consigliera Nazionale di Parità, Giovanna Pezzuoli, Associazione Gi.U.Li.A. (Giornaliste Unite Libere e Autonome), Luisella Seveso, Associazione Gi.U.Li.A. (Giornaliste Unite Libere e Autonome), Deny Menghini, Ospedale pediatrico Bambino Gesù, neuropsicologa infantile, Camelia Boban, Wikimedia Italia, coordinatrice per l’Educazione della Regione Lazio, Ewelina Jelenkowska-Lucà, Commissione Europea, Capo settore stampa e media della Rappresentanza in Italia. Modererà l’incontro Monia Azzalini Osservatorio di Pavia Media Research.

“Sono più di 20 anni – affermano in una dichiarazione corale Monia Azzalini, Luisella Seveso, Giovanna Pezzuoli – che la questione donne e media è stata riconosciuta dall’ONU come strategica. Eppure i media continuano a essere un ambiente poco accogliente per le donne. L’ultima edizione del Global Media Monitoring Project, la più longeva e ampia ricerca sulle donne nell’informazione, segna addirittura una battuta d’arresto: come nel 2010, a far notizia sono gli uomini nel 76% de casi. E le donne sono poche soprattutto come fonti di expertise: 19% su scala globale, 18% a livello nazionale. E’ evidente che c’è molto lavoro da fare. Noi vogliamo provarci, offrendo a chi fa informazione uno strumento agile per trovare voci di donna autorevoli e prestigiose, da interpellare all’occorrenza. Così toglieremo di mezzo l’alibi che le donne non ci sono. Le donne ci sono, eccome. Noi le troveremo!”

Partiamo quindi con lo smontare la famosa frase “Avrei voluto più donne come relatrici ma non le ho trovate”. Magari stavano passando il Folletto e non hanno sentito il telefono che squillava?