Black Friday vuol dire offerte Amazon e i nuovi dispositivi Echo scontati non potevano passare inosservati.

Per cominciare ho preso un Echo Dot. Piccolo, ma con tutto quello che mi serve per provare a far diventare la mia casa veramente domotica.

1. Tado e presa WeMo

Da 3 anni uso un Tado che funziona bene nella gestione del riscaldamento di casa e da 4 anni ho una presa intelligente WeMo (allora gli amici mi chiesero a cosa serviva, adesso cominciano a capirlo da soli). 

La mia lampada con la presa intelligente WeMo

Il primo passo all’arrivo di Echo è stato quindi quello di configurare i miei due dispositivi compatibili e creare delle routine che interagiscono con loro:

“Alexa, buonanotte”

Tra le altre cose spegne la lampada collegata al WeMo.

Poi ho cominciato a seguire i gruppi più frequentati di Facebook dedicati ai dispositivi Echo e ad Alexa e ho capito che ho già molti dispositivi che posso gestire tramite comandi vocali senza stravolgere la casa

Così ho deciso di creare una Whishlist per Alexa, che modifico a seconda di quello che viene suggerito nei gruppi.

Uno dei problemi attuali di Alexa in Italia è la mancanza di molte skill per dispositivi nativi. Per esempio, il mio smart tv LG del 2016 non può essere comandato dalla skill LG che per ora non è disponibile in Italia e che, comunque, è compatibile solo per i dispositivi del 2018.

2. Telecomando

A questo si può ovviare con un dispositivo che replica il telecomando permettendo di gestire tutti i pulsanti presenti. Il più famoso è il Broadlink, che permette di sostituire tutti i telecomandi a raggi infrarossi di casa. 

Io ho deciso di provare un dispositivo che costa molto meno, promette di gestire diverse radio frequenze e funziona a 360°. L’unico difetto, per ora, è che arriva dalla Cina e quindi ci vorrà almeno un mese prima che mi venga consegnato. 

Con questo dispositivo, oltre alla TV, spero di riuscire a gestire il condizionatore e un lampadario che mi sono costruita e che utilizza una striscia a LED con un piccolo telecomando. 

La gestione di prese e interruttori elettriche è l’altro ambito in cui voglio inserire la possibilità di automatizzare tramite Alexa.

3. Apri e chiudi tapparelle

Aprire e chiudere le tapparelle tramite un comando vocale invece che con i pulsanti presenti sul muro, mi permetterebbe di metterle nella routine di buonanotte ed evitare di farlo a mano. Qui ci sono opzioni che permettono di utilizzare interruttori da inserire all’interno della scatola di derivazione o di sostituire completamente l’interruttore.  

Io ho scelto Sonoff soprattutto perché ho due tapparelle con due motori distinti da comandare contemporaneamente e non ho trovato un interruttore che apre e chiude con doppio comando. 

4. Prese intelligenti

Nella wishlist ci sono anche delle prese intelligenti che mi permettono di sapere quando è finita la lavatrice, controllare quanto consumano gli elettrodomestici e disabilitare le ciabatte a cui sono collegati i dispositivi elettronici.

Rispetto alla mia WeMo, molto ingombrante, queste prese ormai hanno quasi la dimensione di un adattatore e fanno molto di più:

  1. oltre a consentire e interrompere il passaggio dell’energia elettrica
  2. funzionando come timer
  3. permettendo di monitorare i consumi
  4. capire quando un elettrodomestico finisce di funzionare, come nel caso di una lavatrice. 

5. Lampadine Smart

Per ora ho tralasciato le lampadine smart, che possono essere comandate
con un socket che si inserisce tra attacco e lampadina oppure con un hub apposito, come le Philips Hue o le Ikea TRÅDFRI che supportano inoltre lo standard zigbee e possono essere comandate direttamente da da Echo Plus. Ho messo qualcosa in whislist, ma non ho ancora deciso se sostituire le lampadine, i socket o gli interruttori.