Saper leggere l’etichetta dei cosmetici è fondamentale per capire esattamente cosa ci stiamo spalmando.
Nel cosiddetto INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients, ovvero la lista degli ingredienti presente sulle confezioni), le sostanze utilizzate sono indicate con il loro nome scientifico e in ordine decrescente di concentrazione. Si tratta quindi di un linguaggio tecnico, di non immediata comprensione e, specialmente se stiamo effettuando il nostro acquisto di fretta in un supermercato, che non ci aiuta molto nella scelta.
Esistono però delle app che ci consentono di ottenere un’immediata valutazione complessiva della naturalità degli ingredienti dei cosmetici; di seguito le principali: Biotiful, È verde? e CodeCheck.

Biotiful
Biotiful
App (Play Store e App Store) che affianca un negozio online di cosmetici naturali, Biotiful consente di ricercare i prodotti per nome o in alternativa inquadrando il codice a barre. Oltre ad analizzare gli ingredienti, confronta le recensioni e i prezzi dell’articolo che si sta valutando nei vari shop online (funzione attualmente in versione beta).
L’analisi chimica del prodotto è espressa in foglioline verdi (da una a cinque) e, nel caso di una valutazione non ottimale, sono indicate anche le problematiche relative agli ingredienti considerati “critici” (se sono allergizzanti, comedogeni, sconsigliati in gravidanza, ecc.).
Nel caso un prodotto non sia presente, è possibile inserirlo manualmente, anche se questa funzionalità nel tempo ha causato la comparsa di diverse schede duplicate con nomi simili. È possibile inoltre salvare e accedere a una lista dei propri preferiti direttamente dalla schermata iniziale dell’app. Le funzionalità principali sono disponibili anche da desktop.
È verde?
Anche in questo caso con l’app (Play Store e App Store) è possibile effettuare una ricerca per nome, scansionare il codice a barre sul prodotto, aggiungere un articolo non presente nel database e creare una lista di preferiti. In più è possibile cercare le singole sostanze e verificarne il grado di pericolosità attraverso una scala di colori. È verde? ha anche al suo interno una community; oltre alle recensioni, si possono scrivere delle domande agli altri utilizzatori dell’app, scambiare prodotti e organizzare degli acquisti collettivi. Il tutto ha anche un risvolto di gamification, in quanto con le diverse attività si accumulano punti e si avanza di livello.
Nella sezione “Shopping” troviamo i link a diverse opzioni di acquisto online, la possibilità di filtrare per marchio e vedere da quali siti è venduto, nonché offerte e coupon per gli acquisti. Anche in questo caso le funzionalità principali sono disponibili da desktop.
CodeCheck
Quest’ultima app (Play Store, sull’App Store è disponibile solo in tedesco) copre uno spettro molto più ampio di prodotti, tanto da essere definita un vero e proprio “personal shopping assistant”. È in grado infatti di identificare cosmetici, ma anche cibi e prodotti per la casa, articoli per bambini e relativi ingredienti. Consente di scegliere tra quattro profili (generale, beauty, fit, green) e di customizzare di conseguenza l’utilizzo a seconda delle proprie esigenze – se si è interessati solo alla naturalità dei cosmetici, alla presenza grassi (anche il famigerato olio di palma!), zuccheri e sale nei cibi, se si è allergici a qualche sostanza o si seguono regimi alimentari particolari (senza glutine, vegetariano, vegano), alla sostenibilità ambientale dei prodotti o a tutti questi aspetti contemporaneamente.
Nel caso in cui il prodotto analizzato non soddisfi i criteri richiesti, l’app suggerisce alternative migliori.
Al momento è disponibile solo in inglese e tedesco ed esiste in versione gratuita con pubblicità e in versione premium a pagamento. Non essendo creata pensando al mercato italiano non è esaustiva ma, come nel caso delle altre due, è possibile aggiungere prodotti – e salvarli poi tra i propri preferiti.
Infine, se l’argomento vi interessa e volete approfondire la conoscenza dei singoli ingredienti dei cosmetici, potete consultare il Biodizionario, in cui sono ne sono stati catalogati oltre 4000.