
Hai sentito spesso parlare di bug, patch e mod senza capirne il significato? Vuoi iniziare a giocare insieme a tuo figlio ma non sai da dove iniziare? Un manuale sui videogiochi è arrivato in aiuto.
Davide Morosinotto – affermato e pluripremiato autore di libri per ragazzi – insieme a Samuele Perseo hanno recentemente pubblicato un manuale per giovani video-giocatori, un’introduzione al mondo dei videogame divertente e pieno di dritte: “Video games. Piccolo manuale per videogiocatori“. Edito da Editoriale Scienza con le illustrazioni di Marta Baroni, è manuale di facile lettura con tanti consigli per giocare in sicurezza.
Ragazzi e videogiochi è una delle questioni che toccano tanto le famiglie quanto il sistema educativo. Spesso demonizzati o erroneamente etichettati come “cose da bambini”, i videogiochi sono invece una realtà complessa che va conosciuta a fondo per goderla in tutta sicurezza, prestando attenzione a possibili fenomeni di cyberbullismo e alla cosiddetta dipendenza da videogioco. Con questa consapevolezza e usando un linguaggio chiaro e diretto, Davide Morosinotto e Samuele Perseo firmano un manuale agile e ricco di consigli, pensato per i ragazzi ma utile anche per genitori ed educatori che vogliono capire questo mondo e iniziare un dialogo con i giovanissimi.
Giocare è importante a tutte le età perché sviluppa l’intelligenza e al creatività, ma anche le relazioni e l’affettività. In qualsiasi parte del mondo esistono giochi, di tanti tipi, ma gli ingredienti sono sempre gli stessi.
Dal libro abbiamo estrapolato questi 9 punti principali:
1. I 4 elementi di fondamentali dei giochi
La maggior parte dei giochi ha 4 ingredienti di base: un obiettivo, ossia lo scopo finale del gioco; regole, che decidono cosa puoi e cosa non puoi fare; una sfida, un gioco non è divertente se non è anche impegnativo; i giocatori, che possono essere uno o tanti, riunite in squadre o singoli.
2. Con cosa giocare
Spesso i bambini considerano il videogioco un tutt’uno con il dispositivo con cui ci giocano. Capiscono solo piano piano che un videogioco, o videogame, è un programma informatico ossia un software. Poi c’è anche la parte solida, l’hardware, che può essere dedicato, ossia serve solo per giocare, oppure multifunzione (tablet, smartphone). Nel manuale si scopre quali sono i vantaggi o svantaggi di giocare con un computer, una console, uno smartphone o un tablet.
3. Tipologie di gioco
Esistono vari generi di videogiochi che si basano sull’esperienza di gioco, data dall’unione dei 4 elementi. Ci sono i giochi sportivi; i giochi platform o runner, uno su tutti e Super Mario Bros; i picchiaduro, a incontri o scorrimento; gli sparatutto, di solito non adatti ai minori di 18 anni; gli open world o sandbox, il più famoso tra tutti Minecraft; gli stealth, missioni da portare a termine giocando d’astuzia, tipo Assassin’s Creed; i giochi di ruolo, missioni avventurose dalle trame complesse, in questa categoria sono compresi i MMORPG; le avventure grafiche, in cui l’esperienza di gioco si basa sul racconto; i puzzle game, come Candy Crush e Tetris; i giochi strategici, battaglie virtuali da combattere; i gestionali, per calarsi nei panni di un vero manager.
4. PEGI
Il Pan European Game Information (PEGI) è il metodo di classificazione valido su tutto il territorio europeo usato per classificare i videogiochi attraverso 5 categorie di età e 8 descrizioni di contenuto. Ha sostituito altre classificazioni come l’ELSPA dall’aprile 2003. È la prima cosa che deve controllare un genitore quando un figlio chiede di poter giocare a un videogioco nuovo.
5. NON esistono videogiochi gratis
Videogiocare è bello, ma ha anche un costo, perché produrre giochi costa, richiede molto tempo e il lavoro di molte persone. I modi di comprare un videogioco sono diversi: giochi a pagamento, o giochi premium che paghi e sono tuoi; i giochi in abbonamento, paghi periodicamente se vuoi continuare a giocare; giochi free, che funzionano grazie alla pubblicità in esso contenuta; giochi freemium, che sono l’insieme di premium e free, quelli che scarichi gratis ma contengono acquisti in App, ossia hanno uno shop interno (da qui il termine shoppare); e poi volendo ci sono i giochi pirata, quelli scaricati o installati illegalmente.
6. Giocare insieme
I giochi possono avere diverse modalità a seconda del numero di persone coinvolte in ogni partita: un giocatore singolo – single player – oppure più giocatori – multiplayer. Attorno al gioco multiplayer nascono molte comunità online di giocatori appassionati di quel determinato gioco. E ce ne sono davvero tante. A tal proposito si dovrà imparare piano piano il leet, il linguaggio in codice dei giochi online.
7. La netiquette
Ogni luogo e ogni situazione ha le proprie regole di comportamento, vale anche per le community online un cui rispettare le regole è fondamentale per godersi il gioco e divertirsi tutti. Oltre alla netiquette, in ogni gioco online e soprattutto nei MMORPG, ci sono delle regole da rispettare anche durante la partita, regole di fair play, ossia un gioco corretto e leale, basato su norme di gentilezza e di rispetto.
8. I pericoli dei videogiochi
Tra i pericoli più preoccupanti c’è senz’altro la dipendenza da videogiochi. La cosa più importante da insegnare ai ragazzi è imparare a gestire il proprio tempo. Come si accennava in altro post parlando di screen time, due ore la giorno sono più che sufficienti. E non dimenticarsi che c’è del divertimento anche oltre lo schermo.
9. Creare un videogioco
Tante sono le figure professionali che stano dietro lo sviluppo di un gioco: il game designer che lo progetta, il grafico e il programmatore, coordinati dal producer. E se volessi imparare a sviluppare un gioco tutto mio si possono usare molti strumenti, che abbiamo già proposto in questo articolo.
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