La Casa Bianca non ha un dress code ufficiale per i suoi lavoratori, tuttavia ogni Amministrazione ha avuto il suo stile e i suoi dettami.

In linea di massima, i Democratici tendono ad avere un atteggiamento più “rilassato” a proposito dell’abbigliamento dello staff, mentre i Repubblicani prediligono la formalità. Formalità che probabilmente sarà ancora più accentuata nell’Amministrazione di Trump.

Su Twitter, Instagram e tutti gli altri principali social network, i post con lo hashtag #dresslikeawoman si moltiplicano esponenzialmente ogni ora e ogni minuto.

Ma cosa ha indignato le donne di tutto il mondo?

Una persona all’interno dello staff del neo eletto presidente Trump ha rivelato ai media la pressione che subiscono le donne ad apparire seducenti ed eleganti. Da un presidente che valuta l’aspetto delle donne in una scala da 1 a 10, gestiva la Miss Univers Organization ed è ossessionato dal glamour e dalle telecamere, non potevano che trapelare indiscrezioni che vedono le donne come incoraggiate a vestirsi per impressionare Trump. Una fonte anonima, ha scritto Mike Allen, giornalista co-fondatore del gigante dei media Axios, dichiara che il presidente gradisce, nel suo staff, donne “vestite da donne“.

Gli informatori di Mike Allen hanno rivelato che se per gli uomini alla Casa Bianca è sufficiente essere ben pettinati ed indossare la cravatta, per le donne la faccenda si complica, in quanto Trump mette in chiaro la sua predilezione per gonne, tacchi alti, trucco. Lo show di Trump è in onda alla Casa Bianca e le comparse devono attenersi allo scintillio e all’apparenza che hanno sempre contraddistinto il suo mondo. Costrizioni-costruzioni che solo chi costruisce una torre completamente dorata nel centro di Las Vegas può amare.

Certe frasi indignano e scoraggiano, certi modi di pensare feriscono nel profondo. Gettano alle ortiche il lavoro faticosamente portato avanti ogni giorno da mamme, papà, insegnanti, sorelle e fratelli maggiori decisi a costruire un mondo più giusto e meno discriminante per le nostre bambine, a cui dobbiamo chiedere perdono per il solo fatto di essersi ritrovate a nascere in un’epoca di veline, soubrette, ossessione per l’apparenza, standard che stabiliscono corpi giusti e corpi sbagliati, sessualizzazione precoce e maschilismo nascosto in strumenti all’apparenza innocui come giocattoli, costumi di Carnevale, show televisivi.

Come si può, in un Millennio in cui si sta cercando disperatamente di insegnare alle bambine che sporcarsi e saltare nelle pozzanghere è giusto anche per loro, che non ci sono lavori da maschio e lavori da femmina, colori da maschio e colori da femmina, accettare che l’uomo più potente del mondo diffonda valori così discriminanti e metta pressione sulle donne perchè il loro scopo sia essere attraenti agli occhi degli uomini?

La frase dress like a woman è diventata un hashtag virale in poco tempo, un trend topic che non accenna a diminuire. Sono sulla pagina di Twitter da meno di un’ora eppure i post aumentano, 35, 57, 78, 99, 123…

Hanno risposto le donne del web, migliaia, a ritmo di centinaia di hashtag al minuto. Donne splendide come regine si fotografano nella loro divisa da lavoro. Bellissime, potenti. Donne vigili del fuoco, astronaute, medici, militari, atlete… fiere ed orgogliose, rispondono al presidente Trump chiedendogli se il loro abbigliamento da lavoro sia sufficientemente da donna, per i suoi standard.

“Mi vestirò da donna quando tu ti comporterai come un vero presidente”, hanno ribattuto le donne di tutto il mondo.

Nel 2017, la battaglia per rivendicare il nostro non essere solo un piacevole ornamento a disposizione degli uomini, purtroppo non è ancora finita.