
Rivista di carta o digitale? Perché riprendere in mano un magazine per sfogliarne le pagine? Ecco 5 riviste che fanno tornare il desiderio del profumo di giornale appena stampato.
Da un paio d’anni mi sono riavvicinata ai magazine. No non parlo di webzine, ma proprio quei prodotti periodici realizzati in cellulosa. La motivazione non è dovuta a un sentimento di nostalgia, quanto piuttosto alla nascita di numerose riviste indipendenti che offrono contenuti originali, profili personali e interviste a personaggi chiave, approfondimenti di qualità, e soprattutto un’attenta cura nel design che da sola giustifica l’acquisto dell’edizione fisica.
D’altra parte stiamo assistendo a quello che viene definito Rinascimento delle riviste indipendenti, un trend che sta ottenendo riscontri anche dal punto di vista economico.
Ecco quindi una selezione di cinque delle mie riviste preferite.
[Web]
Offscreen
Offscreen racconta “le persone che stanno dietro ai bit e ai pixel”. Ogni numero si articola in interviste a professionisti che lavorano in rete e a esponenti della creatività e dell’imprenditoria digitale. È decisamente un magazine coraggioso (o folle): non esiste al momento un’edizione digitale, perché l’unica esperienza su cui si focalizza è quella – come suggerisce il titolo stesso – offline. Il magazine è un progetto portato avanti interamente da Kai Brach, designer tedesco trasferitosi in Australia.
L’articolo più bello che ho letto: l’intervista a Kris Piotrowski, co-fondatore di Capybara Games, pubblicata sul numero 11 (maggio 2015). La mia non è una selezione di parte perché si parla di giochi: sono parole universali, condivisibili da chiunque affronti quotidianamente il processo di creazione di un prodotto – digitale o fisico.
Prezzo / numero: $ 22 (spedizioni comprese)
Abbonamento annuale: $ 59 per 3 numeri (spedizioni comprese)
[Design]
Works That Work
Una rivista sulla “creatività inaspettata”, che analizza il design di oggetti comuni provenienti da ogni parte del mondo, oggi come nel passato. Perché il design industriale è prima di tutto una risposta alle esigenze quotidiane ed è affascinante scoprire il design emergente nella Sarajevo degli anni Novanta o i mercati delle imitazioni d’arte. La peculiarità di Works That Work è di essere pubblicato da una piccola tipografia olandese che fa affidamento a canali di social distribution: nel caso tu abbia programmato un viaggio che si sovrapponga con l’organizzazione, puoi offrirti per portare fisicamente qualche copia della rivista in giro per il mondo. O ancora puoi organizzare gruppi di acquisto per ottenere prezzi scontati.
L’articolo più bello che ho letto: la storia di Arunachalam Muruganantham (pubblicata sul numero 3, primavera 2014 e disponibile gratuitamente online), che ha inventato un macchinario per la produzione di assorbenti femminili a bassissimo costo in un paese dell’India meridionale, migliorando così la vita di molte donne sia dal punto di vista igienico-sanitario che lavorativo.
Prezzo / numero: € 16 (spedizioni comprese)
€ 8 per l’edizione digitale (.epub, .mobi, .pdf, web)
[Travel]
Boat
Una rivista di viaggi unica nel suo genere, Boat dedica ogni numero a una città differente, dove trasferisce tutta la redazione per alcune settimane. La rivista cresce grazie alla collaborazione di artisti locali, sempre alla ricerca di contenuti veicolati dagli occhi di chi la città la vive. E nessuna informazione turistica sui dieci migliori ristoranti della zona. Attenzione a non confonderla con l’omonima rivista nautica.
L’articolo più bello che ho letto: in realtà è un cortometraggio, We Can Be Heroes girato dalla regista Columbine Goldsmith (in occasione del numero 8 su Los Angeles) nel quale vengono presentati i supereroi che popolano Hollywood Boulevard e che offrono ai turisti pose fotogeniche.
Prezzo / numero: £ 13,50 (spedizioni comprese)
Abbonamento annuale: £ 25 per 2 numeri (spedizioni comprese)
[Videogames]
Kill Screen
I videogiochi sono prodotti culturali che hanno molto da dire e Kill Screenn è la migliore (unica) rivista cartacea che offre un’analisi di cosa sta accadendo ora all’industria. Non ci sono recensioni di Fallout o di Candy Crush Saga: ci sono approfondimenti su prodotti sperimentali che contribuiscono a creare valore e a far crescere l’industria di domani. Ottima lettura anche per chi non gioca abitualmente. Il consiglio: iscrivetevi alla newsletter che vi aggiorna settimanalmente su titoli da giocare assolutamente.
L’articolo più bello che ho letto: il parallelismo tra suonare jazz e giocare a un videogioco (pubblicato sul numero 5).
Prezzo / numero: $ 15 (escluse spedizioni)
€ 4,99 per l’edizione digitale (.epub, .mobi, .pdf)
Abbonamento annuale: $ 68 per 4 numeri (spedizioni comprese)
[Women]
Riposte
Quelle che racconta Riposte sono storie di donne che hanno fatto della propria passione un lavoro, che hanno ottenuto successi e che hanno commesso errori, ma non solo. In ciascun numero, la struttura della rivista è così scandita: 5 idee, 4 interviste, 3 speciali, 2 approfondimenti, 1 icona, e un inserto. Il tutto condito da foto divertenti ed evocative. Si spazia dalle stant-woman dell’industria cinematografica ad Ada Lovelace, dalla poesia di Amy Key a come le teenager usano i social media.
L’articolo più bello che ho letto: l’intervista a Paola Antonelli (pubblicata sul numero 4, giugno 2015), curatrice del MoMA che dall’Italia ha seguito un percorso professionale che l’ha portata a New York, in uno dei principali templi dell’arte contemporanea.
Prezzo / numero: £ 15 (spedizioni comprese)

Per questa selezione è stato fondamentale l’aiuto della mia assistente.
Se questa rinascita dei magazine vi ha incuriosito, potete anche iscrivervi a Magpile, piattaforma online collaborativa (con database e marketplace) che vi permette di scoprire nuove riviste, organizzare i numeri che avete già acquistato, e creare wishlist.
E per voi quali sono i magazine (on e offline) imperdibili?
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