Fare la spesa o ordinare una pizza online con Amazon&Co è un gioco da ragazzi. Niente è mai  stato così semplice, ma a quale prezzo?

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Se fare la spesa è un’avventura da vivere tra caos e centri commerciali con tanto di fila alle casse, da oggi si può vivere in modo più sereno l’approvvigionamento di tutto ciò che serve ricorrendo ad esempio ad Amazon. Il colosso della vendita online ha lanciato da qualche mese, anche in Italia, la sezione dedicata alla vendita di alimentari e generi per la casa dove è possibile trovare di tutto: dalle caramelle ai superalcolici. Tutto tranne alimenti facilmente deperibili. Basta riempire  il carrello ( mai parola fu più appropriata) e il gioco è fatto. I costi dei prodotti sono competitivi e per  quanto riguarda i tempi di spedizione valgono quelli canonici dei prodotti Amazon, tranne per i cittadini di Milano che possono usufruire della consegna in giornata.

Quando invece è troppo tardi per fare la spesa e la fame incombe, a risolvere il problema arriva Just Eat, uno dei servizi più pubblicizzati del momento, tra inserzioni su Facebook e spot in televisione.

Si tratta principalmente di un’app, ma è accessibile anche da computer, e permette di ordinare il cibo a domicilio. Inserendo  il proprio indirizzo o attivando i sistemi di geolocalizzazione del proprio dispositivo, compariranno i ristoranti più vicini, per i quali è possibile consultare i menù e scegliere la propria pietanza preferita usufruendo spesso di sconti.

Il pagamento si può effettuare online o alla consegna, come per un normalissimo take away. Al momento, la maggior parte dei ristoranti proposti si trovano nella grandi città, ma anche  in provincia alcuni ristoratori hanno pioneristicamente voluto scommettere su Just Eat.

Alla semplicità dai servizi e ai benefici che ci vengono offerti corrisponde un lato oscuro: la profilazione sempre più dettagliata dell’utente alla quale si pensa troppo poco (o in alcuni casi troppo). 

Siamo disposti a vendere i nostri gusti a tavola per una vita più comoda? (e soprattutto se ci facciamo il problema per le vendite on line perché non ci facciamo lo stesso problema per le carte dei supermercati che registrano le cose che acquistiamo?)