Project Ara è un’iniziativa che potrebbe cambiare il nostro modo di pensare lo smartphone attraverso il concetto di dispositivo modulare

Foto di Maurizio Pesce, Flickr

Foto di Maurizio Pesce, Flickr

Scaricando applicazioni sul nostro smartphone siamo ormai abituati a creare il device su misura per noi, con i contenuti che più ci interessano. E se questo meccanismo non fosse riservato soltanto al software del nostro dispositivo? Se potessimo fisicamente costruire il nostro smartphone inserendo le componenti che preferiamo?

Su questa idea si fonda Projetc Ara, creare un device modulare in cui le componenti sono totalmente sostituibili e intercambiabili oltre che personalizzabili a livello estetico. Si tratta di una vera rivoluzione, che potrebbe cambiare il mercato di riferimento, spostando l’asse dall’acquisto dell’intero dispositivo a quello dei singoli moduli.

Immaginiamo che una delle componenti si danneggi, ad esempio la fotocamera, semplicemente potrà essere sostituito il suo modulo e non tutto lo smartphone, mantenendo intatte le altre personalizzazioni software e hardware.

In questo progetto sono coinvolti numerosi attori, infatti si basa su un modello di open hardware. Tra i partner più importanti ci sono Motorola e Toshiba, per quanto riguarda l’hardware, mentre per il software in prima linea c’è Google con il sitema operativo Android.

Il primo prototipo di smartphone modulare è stato presentato nell’ambito del Google I/O 2014, in cui è stato protagonista indiscusso. Il 29 maggio del 2015, sempre durante il Google I/O, è stato presentato un nuovo prototipo, in cui la modalità di aggancio dei moduli è magnetica, ed è stata fatta la prima foto dal vivo.

Nonostante il progetto sia ancora in fase sperimentale, Google ha annunciato che entro la fine del 2015, in Porto Rico, gli smartphone saranno messi sul mercato, per testare come il pubblico potrebbe accogliere questa novità.

E voi lo comprereste uno smartphone modulare?