Donne e Personal Branding, ph. Social Media Week

Alla Social Media Week 2015 che si è appena conclusa a Milano, si è parlato anche di donne e personal branding e del web come accesso alle opportunità del lavoro e della politica, in un panel che ha visto come moderatrice Francesca Parviero in veste di Project Manager di She Factor.

Donne e Personal Branding, ph. Social Media Week

Donne e Personal Branding, ph. Social Media Week

She Factor è un percorso pensato per aiutare le donne a comunicare meglio se stesse online in ottica professionale e nato per iniziativa dall’associazione Umberto Ambrosoli. Secondo Francesca Parviero esiste la reale necessità di un corso di personal branding e networking specifico per il pubblico femminile perché le donne più degli uomini sono state condizionate culturalmente a non esporsi troppo e partono quindi da una posizione svantaggiata.

Quattro Ambassador donne (Chiara Bisconti, assessora del Comune di Milano, Alessandra Farabegoli, co-founder di Digitalupdate, Annalisa Monfreda, direttore di Donna Moderna e Iolanda Restano, CEO di Fattore Mamma) stanno sperimentando in prima persona il progetto She Factor e condividendo la propria esperienza.
Paola Bonomo (consigliere di amministrazione e business angel) e Luigi Centenaro (Personal Branding Strategist), che all’interno del progetto ricoprono invece il ruolo di “giudici” dell’impegno delle partecipanti, sono tra i quattro invitati al panel.

Paola Bonomo è stata recentemente inserita nella lista delle Inspiring Fifty, una classifica delle cinquanta donne europee appartenenti a vari settori dell’economia tech scelte per la loro capacità di ispirare altre donne a seguire lo stesso percorso professionale. Per lei questo successo è anche il risultato, per spiegarlo con un concetto che appartiene alla teoria delle reti, della forza dei legami deboli. Spiega infatti che, se non fosse entrata in contatto con un imprenditore che ha promosso la sua candidatura presso le organizzatrici dell’iniziativa, probabilmente sarebbe stato più difficile per lei entrare nella shortlist delle donne selezionate.

Luigi Centenaro è il primo Personal Branding Strategist italiano e il creatore di Personal Branding Canvas, uno strumento visuale per lo sviluppo della propria strategia di Personal Branding. Centenaro sottolinea che nella sua esperienza pluriennale ha avuto modo di notare come in Italia tanta gente straordinaria risulti poco visibile, mentre ruoli rilevanti sono ricoperti da persone di valore inferiore ma che evidentemente sono state in grado di promuoversi meglio. La visibilità – sostiene – è importante tanto quanto la competenza e occorre insegnare alle persone a rendersi visibili perché solo se le persone straordinarie si rendono visibili possono ispirare gli altri a diventarlo.

Paola Giorgi (Customer Success Manager presso la sede francese LinkedIn) ed Elisabetta Strada (consigliere comunale del Comune di Milano) rappresentano in questo panel due esperienze manageriali di successo, l’una a livello internazionale e l’altra in ambito politico. Un sondaggio di LinkedIn del 2013 rivolto a 5000 donne presenti sul social network, ci mostra come per la maggior pensi che il successo stia nel riuscire a bilanciare vita personale e lavorativa e che sia possibile ottenerlo, ma le donne italiane dimostrano di credere meno a questa possibilità. Per la manager di LinkedIn è possibile avere tutto, ma in fasi diverse della propria vita – ad esempio dedicandosi maggiormente al lavoro quando i figli sono più grandi.

Elisabetta Strada sottolinea le difficoltà che vive all’interno della politica a comunicare e far conoscere le cose positive che vengono fatte, e anche questo è in parte personal branding – specialmente per un politico come lei senza partiti alle spalle e proveniente dalla società civile. In politica il personal branding si concretizza anche nel dialogo con la città e nella modalità di approccio alla cosa pubblica.

Secondo Centenaro, per valorizzarsi è importante riconoscere i propri punti di forza, ma soprattutto far capire agli altri come i nostri punti di forza possano aiutarli a risolvere i loro problemi. Occorre anche cambiare il nostro approccio al networking, mettendosi nell’ordine di idee di dare prima di chiedere e di condividere quello che si fa per farsi conoscere anche prima che una persona possa effettivamente entrare in contatto con noi.

Per Paola Bonomo “il network è l’insieme delle persone che ci hanno visto all’opera, nel mondo professionale, paraprofessionale e in qualunque ambito in cui ci siano degli obiettivi da raggiungere. Il network è importante perché è il nostro trampolino e la nostra rete di salvataggio e perché nessuno può farcela da solo.”