Made with Code

50 milioni di dollari. Questa la cifra che Google ha messo sul piatto per il progetto“Made with Code”, iniziativa che ha come obiettivo quello di sostenere l’accesso allo studio e alla conoscenza della programmazione e delle discipline informatiche per bambine, ragazze e donne.

Made with Code

Annunciato nel mese di giugno con un post sul blog ufficiale di Big G a firma di Susan Wojcicki, CEO di YouTube, l’iniziativa proposta è una decisa presa di posizione del colosso californiano sulla questione sempre più attuale del gender gap nel mondo IT, un divario che – è ormai certo – ha radici principalmente culturali, ma che, contrariamente a ogni aspettativa, ha trovato un prezioso alleato nei tempi di crisi.

Nonostante la grandi possibilità offerte dal mondo tecnologico, sembra che le giovani donne vengano spinte dalla crisi al recupero di ruoli più tradizionali, abbandonando invece lo studio delle discipline tecniche.

Secondo le statistiche di girlswhocode.com, ONG statunitense con gli stessi intenti di Made with Code, nel 1984 le donne laureate in scienze informatiche erano il 37% del totale, mentre ad oggi negli Stati Uniti la percentuale è scesa al 12%. A queste cifre fa eco anche il canale ABC News, che riporta i numeri leggermente più ottimistici del Federal Bureau of Labour Statistics, parlando di un 18% del 2014 rispetto al 37% del 1984; mentre le candidate ai test di ammissione per le facoltà informatiche sono solo un 20% sul totale di circa 30.000.Si tratta di numeri riferiti al mercato del lavoro statunitense, ed è probabile si tratti di una situazione rosea rispetto al panorama mondiale, o di altre realtà nazionali come quella italiana.

Girls who code

Proprio per questo sono di fondamentale importanze le iniziative che sono volte ad attirare l’attenzione delle ragazze: molti sono i programmi internazionali, dal Google Summer of Code al Outreach Programm for Women organizzato dalla GNOME Foundation, ma anche in Italia si moltiplicano i gruppi e le iniziative.

Codemotion, per esempio, una realtà tecnica d’eccellenza voluta e gestita da un gruppo di donne, sta lavorando tantissimo su questo fronte, sia dal punto di vista formativo – con workshop e seminari – sia contribuendo a eventi dedicati, come ad esempio il Pink hackathon, la prima maratona di codice dedicata alle ragazze organizzata all’interno della settimana de La nuvola rosa di Microsoft.

Per il 19 e 20 settembre – ci anticipa Mara Marzocchi co-founder di Codemotion – stiamo lavorando per portare un evento RailGirls all’interno dell’Università di Roma 3”.

Esserci e dimostrare di essere presenti: il valore dell’esempio, del network building, della creazione di un ambiente favorevole è sicuramente l’elemento chiave del successo di certe iniziative. La paura (spesso giustificata) delle donne di confrontarsi con un ambiente poco ospitale si combatte con la sensibilizzazione e il coinvolgimento: ed ecco quindi il ruolo fondamentale di iniziative come le Ubuntu, le Debian o le GNOME Women, o di reti come le WISTER, le EWMD, o le GGD.

Mettersi in contatto per aiutarsi e abbattere le barriere, ideologiche e cultirali e dimostrare che si può essere estremamente tecniche e estremamente donne: e uno dei video promozionali dedicati al progetto Made With Code, che racconta la storia di Miral Kobt, ingegnere informatico e al tempo stesso ballerina di Broadway, che ha trasformato grazie alla programmazione le sue coreografie in un caleidoscopio di luci e colori, decisamente ce lo insegna.

http://www.youtube.com/watch?v=7Y__fFMxdgY