Jane Ni Dhulchaointigh, ph. UK Department for Business, Innovation and Skills

Non è da tutti concepire un’invenzione dal potenziale rivoluzionario, ma Jane Ni Dhulchaointigh – nel 2003 una studentessa di production design al Royal College of Art di Londra – ci è riuscita. Ha inventato sugru, una gomma siliconica che in 24 ore indurisce, pur mantenendo una certa flessibilità.

Jane Ni Dhulchaointigh, ph. UK Department for Business, Innovation and Skills

Jane Ni Dhulchaointigh, ph. UK Department for Business, Innovation and Skills

Il materiale assomiglia a una pasta modellabile e può essere lavorato per 30 minuti prima che inizi a solidificarsi all’aria. Si attacca a qualunque superficie e resiste all’acqua, al freddo, alle alte temperature ed è un isolante elettrico.

Sugru in gaelico significa “gioco” e le applicazioni del materiale sono praticamente infinite. Oltre che per le riparazioni e la sostituzione di una parte mancante, può essere utilizzato per personalizzare qualunque oggetto, adattarlo alle proprie esigenze e, perché no, migliorarlo.

Ph. sugru.com

Ph. sugru.com

Sugru inizialmente ha riscosso un grande successo all’interno dell’emergente comunità dei maker, ma ormai è utilizzato anche nelle scuole e da moltissime persone in tutto il mondo.

L’idea alla base dell’invenzione del materiale era il desiderio della sua creatrice di recuperare la capacità di riparare gli oggetti, invece di comperarne sempre di nuovi quando si rompono. Lo slogan di sugru è “The future needs fixing”, un modo nuovo, più etico, di guardare al futuro.

L’invenzione

Dopo un tentativo “domestico” di creare il materiale che aveva in mente, nel 2004 Jane Ni Dhulchaointigh inizia a lavorare con un team di specialisti che potessero aiutarla a trasformare la sua idea in qualcosa di concreto. Ci sono voluti 6 anni e molte vicissitudini prima che sugru potesse diventare un prodotto disponibile al pubblico, ma il successo è stato immediato.

Le prime 1000 confezioni sono state vendute in 6 ore, dimostrando l’enorme interesse e la richiesta per un materiale con quelle caratteristiche. La cosa più straordinaria è che le persone che avevano acquistato sugru postavano poi in rete le immagini dell’utilizzo che ne avevano fatto, contribuendo concretamente ad ampliarne il raggio d’azione in modi a cui neanche la sua inventrice aveva pensato.

Nel 2010 la rivista TIME ha inserito sugru alla 22° posto tra le 50 più importanti invenzioni dell’anno. L’iPad era al 34° posto.