Una doppia striscia rosa sul test di gravidanza, un grammo di panico, mille dubbi. Chi è mamma sa che queste sono le prime sensazioni che si provano, soprattutto per il primo figlio. Ed è pensando a questo stato d’animo che assale non sole le mamme ma anche i papà che è stato ideato Nascere a Roma, che intende guidare sul dove partorire, cosa mettere in valigia, a chi rivolgersi in caso di difficoltà e subito dopo la nascita le prime vaccinazioni, l’allattamento, la scelta del nido e mille altre piccole grandi risposte.

Le ideatrici di Nascere a Roma

Le ideatrici di Nascere a Roma

Il progetto, ideato da Laura Ricci insieme ad un gruppo di altre mamme, intende realizzare un DVD da distribuire gratuitamente negli ospedali e nelle farmacie della capitale che, grazie ad una serie di video sui principali ospedali e cliniche di Roma, una serie di interviste alle figure chiave sia nell’attesa che nella nascita di un bambino (ginecologo, ostetrica, pediatra neonatale), una serie di clip che illustri i tipi di parto, gli accorgimenti da prendere, i tipi di allattamento, la possibilità di conservare (o donare) il cordone ombelicale ed altre informazioni del genere, supporti i genitori dalla gravidanza al primo anno di vita dei piccoli. Nascere a Roma si può sostenere fino al 31 marzo partecipando alla raccolta fondi tramite crowdfunding. Il perché sostenerlo lo abbiamo fatto dire alle quattro giovani donne che stanno lavorando alla realizzazione della guida.

Quante donne coinvolge il progetto e in quali ruoli?
Siamo quattro giovani donne, che con la loro “follia” e il loro “travolgente” entusiasmo, hanno letteralmente sommerso il regista Luigi Rotondo, unico uomo della squadra. Siamo: Laura Ricci, responsabile della società di produzioni audiovisive Studiomaker; Francesca Romana Gigli e Patrizia Notarnicola, giornaliste responsabili della società di informazione e comunicazione Leeloo; Claudia Moschi, la new entry, insostituibile PR.

Come vi siete conosciute e com’è nata l’idea?
Ci siamo conosciute tra le montagne di San Vigilio di Marebbe, un paesino delle Dolomiti che ha visto nascere la nostra rete di imprese tutta al femminile (o quasi: c’è sempre il povero Luigi). Perché non realizzare insieme i migliori progetti creativi chiusi nel cassetto? Così è stato per “Nascere a Roma”, a cui Laura aveva pensato già alcuni anni fa quando è diventata mamma di Leonardo e Livia. Poi è arrivata la piccola Bianca, figlia di Francesca, che ci ha convinte fino in fondo. Scherzi a parte, abbiamo scelto tutte insieme di mettere la nostra competenza, professionalità e creatività al servizio di un progetto sociale che, pur partendo da esperienze personali, potesse aiutare tutti i futuri genitori di Roma. Aiutare gli altri sarà il criterio che ci guiderà anche in futuro, ne siamo convinte: é questa la nostra strada.

Perché un DVD e non un contenuto Web probabilmente di più facile diffusione e fruizione?
Perché pensiamo che il DVD sia lo strumento giusto da distribuire gratuitamente nei luoghi in cui ogni donna, sin dal momento della scoperta di essere incinta con il test di gravidanza, si reca più frequentemente per chiedere consigli, informazioni, sciogliere dubbi e paure: farmacie, consultori, punti nascita e vari altri spazi di condivisione. E’ un modo per parlare alle future mamme della città. Inoltre, dal punto di vista dei contenuti, il DVD ci sembra essere meno dispersivo e di più facile fruizione: la guida sarà divisa in sezioni consultabili singolarmente sulla base del proprio interesse. Non trascuriamo ovviamente il web: è già online il sito Nascere Roma, la pagina facebook dedicata al progetto, l’account twitter con continui aggiornamenti.

Vi limiterete solo ad un aiuto per il “nascere” o state già pensando magari anche ad una guida sul crescere?
Intanto pensiamo di realizzare  “Nascere in Italia” per raccontare tutte le eccellenze del nostro Paese. Naturalmente ci sarà anche un “Crescere a Roma” ma dovete essere pazienti: per ora nessuna anticipazione.

Secondo voi le mamme potrebbero essere aiutate da forme di lavoro flessibili o da telelavoro? Servirebbe una guida anche su questo?
Più che una guida per le mamme, ne servirebbe una per sensibilizzare le aziende e le istituzioni affinché sostengano le madri lavoratrici. Troppo di frequente accade che le donne sono costrette alla scelta tra il posto di lavoro (a rischio quando il capo scopre la gravidanza della dipendente) e la realizzazione del sogno di mettere al mondo un figlio. Ad ogni modo forme di occupazione flessibile e il telelavoro dovrebbero essere incentivati per permettere alle mamme di restare accanto al bambino senza rinunciare alla propria realizzazione professionale e senza provare alcun senso di colpa.

La tecnologia come aiuta le mamme?
Fare i genitori e al contempo mantenere la propria professionalità lavorativa può essere estenuante ma ci sono tanti diabolici marchingegni tecnologici che possono aiutarci a risparmiare tempo e diventare la quintessenza della genitorialità, ovvero multitasking.  Se dovete consegnare un parere al capo del vostro studio ma volete anche annotare le emozioni che vi suscita il piccolo potete usare Evernote e tenere organizzate (e separate) le idee senza fare danni imbarazzanti. Se volete condividere centinaia di foto in maniera sicura con amici e parenti c’è Dropbox. Se invece volete inviare il registro delle poppate (e quello che producono) al vostro pediatra c’è la meticolosissima Nursing Tracker (e poi Diaper Tracker).

Consigli su app o tool per neo mamme
Per le mamme cui invece non basta allattare per perdere i chili della gravidanza potrebbe fare comodo un’app come Lose It! insieme a iFitness : un conteggio calorico associato a tanti suggerimenti per fare movimento potrebbe diventare una combo vincente da tenere nel proprio telefonino.