La notizia selezionata da Tech Economy non poteva che essere quella legata al Safer Internet Day dell’11 febbraio, ovvero la giornata  istituita dalla Commissione Europea per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei Nuovi Media tra i più giovani, che è stata occasione per mettere in luce i dati sconfortanti sul cyberbullismo.

cancello

Il 23% degli under 18 in Italia trascorre tra le 5 e le oltre 10 ore su Internet (+4% rispetto al 2013),  l’8% è connesso 24 ore su 24; il 44% non ha bisogno di una postazione per connettersi ma lo fa da qualsiasi posto, grazie alla diffusione del wifi e di dispositivi internet mobili come gli smartphone, posseduti dall’85% di under 18. La rete è il luogo della socialità, ma anche dei rischi che arrivano, ad esempio, dal cyber bullismo, la principale minaccia nella vita di adolescenti e pre-adolescenti, secondo il 69% di essi (dati tratti da “Safer Internet Day study: il cyberbullismo”, Ipsos per Save the Children, 2014).

A Roma, in occasione del Safer Internet Day, è stata lanciata la campagna Se mi posti ti cancello, un’iniziativa del progetto Generazioni Connesse – Safer Internet Center italiano, in partenariato con alcune delle principali realtà italiane che si occupano di promuovere  fra i minori un uso consapevole dei Nuovi Media (Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Polizia Postale e delle Comunicazioni, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, Cooperativa E.D.I., Movimento Difesa del Cittadino), coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e co-finanziato dalla Commissione Europea. Lanciato con uno spot è un invito ai giovani, si legge in una nota, ad “uscire allo scoperto e a raccontare la vita digitale per condividerne lati buoni e meno buoni con i propri pari, con un video e successivamente una web serie che accoglierà e svilupperà riflessioni e idee dei ragazzi stessi”. Obiettivo della campagna è stimolare adolescenti e pre-adolescenti (11-16 anni il “target” della campagna) ad un uso responsabile e positivo della rete.

In situazioni complesse, infatti, spesso la reazione è quella di chiudersi: nello specifico alla domanda i tuoi coetanei come si comportano se qualcuno li  ”prende di mira”,  il 15% dei ragazzi risponde non si confida con nessuno, il 28% ne parla con i genitori, il 41% con gli amici. E chiamati a indicare le principali conseguenze di atti di cyberbullismo, il 69% dei ragazzi e delle ragazze indicano l’isolamento e la perdita della voglia di uscire e frequentare gli amici, il 62% il rifiuto ad andare a scuola, a fare sport o altro, il 53% l’insorgere della depressione, il 45% il chiudersi nel silenzio e il rifiuto a confidarsi.

Condivisione e dialogo, invece, sono ritenuti la chiave per affrontare la vita online. E fondamentale, aggiungiamo noi, è la consapevolezza degli strumenti usati che si conquista con la conoscenza che purtroppo ai nativi digitali è spesso negata. Proprio perché considerati erroneamente esperti.