Home page di Work Wide Women

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Si chiama WWW, si legge Work Wide Women. E’ un social network dove non si sta per “passare il tempo” ma dove si costruiscono relazioni utili al proprio lavoro, a promuovere scambi di professionalità tra donne e ad accrescere le proprie competenze. Nato pochissimo tempo fa a Bologna, WWW punta alla collaborazione tra donne, nella convinzione che “la disgregazione porta a disperdere energia, a sentirci più deboli e vulnerabili”. L’idea è quella di poter attivare meccanismi virtuosi nei diversi territori italiani di scambi di competenze e occasioni per crescere professionalmente. Per capire meglio come funziona WWW abbiamo intervistato Linda Serra, anche presidente di Girls Geek Dinner Bologna.

In quante si sono iscritte finora, dove sono maggiormente localizzate e quale il profilo professionale più ricorrente?

In questo momento le utenti registrate tra l’Italia e l’estero sono circa 200 quelle localizzate in tutto il territorio. Abbiamo 17  gruppi attivi, 3 dedicati alle città Bologna, Berlino e Rimini, uno alla Sicilia e uno alla Puglia. I profili più ricorrenti sono inerenti al settore del marketing, comunicazione, editoria e siamo felicissime di avere anche delle artigiane digitali.

La riflessione che scatta spontanea ogni volta che si vede “nuovo social network” è: “tra Facebook, Twitter, linkedin, Pinterest, chi ha tempo per un altro social?”. Come pensi di poter far fronte a questa problematica?

Ritengo sia importante creare una community stand-alone che funzioni a prescindere dagli strumenti di notifica e/o boost che offrono Facebook e Twitter e gli altri giganti. Solo così puoi misurare forza della tua idea e la risposta del target. In WWWomen cerchiamo di creare un  un ambiente certamente social, ma anche “protetto” e filtrato proprio dai social più o meno generalisti che hai citato. Come avrai notato, infatti, non è possibile accedere tramite Facebook o Twitter login. Work Wide Women non è un social network profilato su una specifica esigenza e punta a obiettivi mirati.

Il tempo che si dedica a work wide women è tempo investito a costruire qualcosa per noi stesse, investendo sul nostro talento, scambiando le proprie competenze, questo significa che gli obiettivi sono specifici e ben definiti. All’interno della community è possibile dialogare e confrontarsi, scambiare idee e opinioni, ma la voglia di arricchimento personale e professionale hanno la priorità. Chi si iscrive a Work Wide Women è consapevole di voler migliorare il proprio background o di voler sviluppare nuove sinergie produttive. Per stimolare le utenti stiamo puntando sull’importanza della collaborazione tra donne, di quanto forti possiamo essere unendo le nostre conoscenze.

Il modello di discussione come forum non pensi sia di non facile fruizione per chi entra e sta cercando qualcosa?

Il modello che è attualmente online è la versione Beta del sito: una sorta di grande wireframe su cui andremo a costruire e basare l’improvement tecnologico che è previsto nei prossimi mesi. Una volta superata la fase beta, sarà tutto più veloce, più fruibile, per adesso, come in tutte le fasi di test,  stiamo testando le abitudini delle utenti e le dinamiche più apprezzate. Il modello di forum è presente nella sezione in cui le utenti possono creare il proprio tema di lavoro: esso permette di portare avanti discussioni tematiche in maniere pubblica o provata.

Dopo la registrazione l’utente atterra non su un forum bensì su un wall di dicussion stream in cui molte utenti postano perché si sono iscritte e cosa cercano. Per la ricerca invece c’è una sezione apposita in cui è possibile cercare nel database delle iscritte e ci son differenti filtri di ricerca. E’ possibile anche ricercare gli skills che ci interessano. C’è inoltre una sezione in cui è possibile consultare gli annunci specifici di skills swapping, ricerca collaborazione.

Premesso che WWW è un progetto bellissimo (l’idea di comunità e fare lobby per le donne è diventate condizione indispensabile per fare qualunque cosa), questo funzionerà se alto sarà il numero delle donne che non solo si iscrivono ma sono attive e quindi tornano. Come pensi di sostenere la diffusione? E come incentivare le iscritte a collegarsi in modo abitudinario come fanno magari su Facebook?

Le buone idee si diffondono da sole: pensa che ancora non abbiamo lanciato la campagna di comunicazione ufficiale (non abbiamo spedito né un comunicato, né una newsletter)  e abbiamo avuto visibilità con interviste come questa, siamo state ospiti in radio e ci hanno chiesto di prendere parte ad un format televisivo. Per la spinta alle utenti a collegarsi, come ti dicevo prima, unica risposta è qualità dei contenuti e opportunità concreta. Non ci interessa che le nostre utenti si colleghino con la stessa frequenza con cui si collegano a Facebook, ma che quando si collegano trovino risposta alle proprie esigenze e colgano opportunità concrete di crescita, confronto e miglioramento.

Entrare in questa community significa fare squadra, aiutarsi, crescere. Il miglior invito a entrare è in una frase di Alejandro Jodorowsky che si legge proprio tra le regole di WWW:

Se hai un momento libero offri il tuo supporto a chi ne ha bisogno. Insegnare ogni giorno qualcosa, è una delle regole della felicità