Quanti messaggi frutto di barbaro copia e incolla leggiamo ogni giorno sulla timeline di Facebook? Quanti inviti a “posizionarci in alto a destra, ma senza cliccare” riceviamo? E quanto ci soffermiamo a capire davvero se è sensato importare quei testi anche nella nostra bacheca contribuendo a una fastidiosa diffusione virale? Ecco qualche consiglio per non cedere alla tentazione di postare anche voi bufale su Facebook.

Foto di Jason L. Parks, Flickr

Foto di Jason L. Parks, Flickr<

“Ciao chiedo a tutti gli amici un favore (pena la cancellazione e dico sul serio)”. Questa è solo l’ultimo in ordine di tempo di bufale sociali che si moltiplicano più di un virus influenzale a inizio novembre. Di fronte al dubbio e frenando la tentazione di selezionare e fare un ctrl-c e ctrl-v seguite questi 3 semplici consigli.

1. Leggete il testo che state per copiare

Sembra banale ma non lo è: molto spesso le cose che scrive qualche buontempone felice nel vederle girare non hanno davvero alcun senso. Il primo sintomo di bufala è questo.

2. Verificate la fonte

Cercate su Google, sui diversi siti specializzati (per esempio il Centro raccolta leggende metropolitane o The urban Legends), sulle pagine Facebook specializzate in antibufala (come per esempio Contro le bufale) o sul sito del noto giornalista Paolo Attivissimo, “ricercatore ufficiale” di bufale in Rete. Se trovate qui il testo che vi viene suggerito avrete la certezza che si tratta di una bufala e non contribuirete a diffonderla.

Vi ricordate per esempio la foto tenera del passerotto accompagnata dalla notizia che stavate contribuendo allo sterminio della specie buttando in terra la vostra gomma da masticare? Ecco, quella notizia non aveva niente di vero se non il fatto che dovevate smetterla (solo per buone educazione) di sporcare con le vostre “cicche”.

3. Non fidatevi neppure degli amici

Spesso copiamo e incolliamo solo perché “Sai se l’ha copiata lui che è un tipo sveglio allora è vera”. E purtroppo non è sempre così. Sui social network in particolare ci comportiamo spesso in modo poco razionale, condividiamo tanto per condividere e “fare colpo” sugli altri, per carpire qualche mi piace e sentirci gratificati.

Se non volete cadere nella trappola dei copia e incolla insensati partite sempre dal presupposto che gli appelli che si ricevono sono bufale fino a prova contraria.

E molto spesso somigliano tanto alle parodie che ci fanno ridere, quelle sul filone “dell’antani come se fosse antani con trazione per due”. Ecco, quando leggete un “Se sei amico aiuta a diffondere grazie” voi mettete in atto la pratica dell’ignora e vai avanti. Tutti ve ne saranno grati.