Foto di bass_nroll su Flickr

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Che fare nel “momento magico” in cui una tazza intera di caffè cade sul coprisedia bianco candido comprato pochi giorni prima? Si può prendere il coprisedia e immergerlo nella candeggina ottenendo un immediato effetto giallo invecchiato simil Instagram, si può passare un intero pomeriggio a googlare per cercare il rimedio giusto oppure…oppure si può scaricare WashApp, un’applicazione gratuita in grado di dare indicazioni su come togliere le peggiori macchie. L’app per iOS e Android è stata ideata e realizzata per hobby da Stefania Lobosco, ventottenne laureata e “masterizzata” in comunicazione digital e tradizionale.

“Mi aveva incuriosito un concorso indetto da Vodafone e Zero – ci racconta Stefania – per il quale ho ideato WashApp, che vuole avvicinare il mondo degli elettrodomestici alla gamefication. Ho voluto realizzare una cosa semplice da usare che tutti i miei amici (probabilmente più uomini che non donne, ndr) hanno apprezzato tantissimo“. Il lavoro di progettazione e ideazione di Stefania è stato così ben fatto che l’applicazione è risultata tra le vincitrici del concorso e per questo si è potuta concretizzare.

“La prima versione per Android – racconta Stefania – è stata finanziata proprio grazie alla vittoria del concorso. La versione per iOS invece l’ho autofinanziata perché in quest’app ci credo, ci ho investito e i risultati sono arrivati in termini di commenti positivi da parte chi l’app la usa e diversi contatti di persone interessate”.

Per fare conoscenza con WashApp basta scaricarla e in pochi minuti si è già in grado di capire se alcuni indumenti si possono far compagnia nel cestello, a quanti gradi e con quali detersivi si devono lavare certi capi, come smacchiare l’impossibile fino al come interpretare correttamente i tanto temuti simboli che affollano le etichette. Ultima nata l’integrazione del meteo, che consente di decidere senza avere brutte sorprese, quando è il caso di stendere il bucato lasciandolo in terrazzo.

“Dietro WashApp c’è un grande lavoro di ricerca – afferma Stefania – che ha riguardato sia le qualità dei tessuti che il database delle macchie e dei rimedi, che ho voluto testare prima di suggerire. Questa passione per le applicazioni che aiutano soprattutto chi vive da solo a cavarsela egregiamente anche senza aiuti esterni la vorrei trasformare in una serie di app, una collana dal titolo Aiuto“.

E per chi volesse replicare la bella esperienza di Stefania, può inserire nel cestello una bella idea e la giusta tenacia per realizzarla, aggiungere poi un concentrato di impegno e passione e far partire la macchina a tutta forza, centrifuga compresa. Perché le donne sanno miscelare e dosare, essere prudenti ma anche osare.