
Si è conclusa domenica 6 ottobre a Roma la prima Maker Faire italiana, una grande festa che celebra l’inventiva, l’arte, la creatività digitale e l’originalità delle idee, appuntamento consolidato negli USA dal 2006, anno in cui si svolse la prima edizione nella baia di San Francisco.
Motore di questo grande show è il movimento dei maker ovvero di coloro cui piace realizzare gli oggetti con le proprie mani all’insegna del motto “DIY Do-It-Yourself”, creare gli oggetti da sé o anche “Fai da te 2.0″.
La conferenza d’apertura moderata da Riccardo Luna, curatore di Maker Faire Rome (insieme a Massimo Banzi), dal titolo “Chi sono i Makers e dove è nato il movimento che ha dato origine alla Nuova Rivoluzione Industriale?”, ha visto protagonisti tanti ospiti internazionali tra i quali David John Gauntlett, sociologo ed esperto di media e Dale Dougherty, uno dei co-fondatori della casa editrice informatica O’Reilly Media e CEO di Maker Media, uno spin-off della O’Reilly Media che pubblica la rivista “Make” e che promuove l’evento Maker Faire nel mondo.
Ancora Leah Buechley che ha spiegato come tramite la LilyPad Arduino si possa coniugare il mondo del tessile con l’elettronica e presentato il suo libro sull’argomento che uscirà a fine mese dal titolo “Sew Electric“, Enrico Dini un inventore italiano che ha sviluppato una tecnologia che trasforma la sabbia in roccia e Josef Prusa creatore della stampante 3D Prusa Mendel all’interno del progetto RepRap.
A questo proposito le stampanti tridimensionali sono state il vero trend di questa prima edizione della Maker Faire made in Italy con numerose proposte da parte dei creatori di tutto il mondo e l’utilizzo di diversi materiali quali resine, plastica, nylon.
Per stimolare la competizione tra i partecipanti è stato indetto un concorso, “3D Print Exhibition” e i vincitori, divisi per categorie, sono consultabili qui.
Se le immagini della gara hanno stimolato le vostre aspirazioni creative e innescato il desiderio di cimentarvi nell’arte 3D, il libro di riferimento è “Getting Started with RepRap” di Prusa.
Altri grandi protagonisti della manifestazione sono stati i Fab Lab (fabrication laboratory) di tutta Italia, officine in grado di fornire strumenti e tecnologia per realizzare in proprio dispositivi tecnologici.
Tanti le attività, i giochi e workshop proposti dai fabbers (i creatori che animano i Fab Lab) dalla coltivazione delle alghe in casa, alla saldatura a stagno e la costruzione di un gioiello elettronico, dall’assemblaggio di mobili di cartone alla realizzazione di una radio “mobile”.
Per la serie “piccoli maker crescono” i più piccoli hanno avuto l’opportunità di imparare i segreti dell’elettricità, assemblare giochi educativi, partecipare a laboratori di riciclo, costruire un joystick e creare un videogame e realizzare circuiti elettronici,
La tecnologia non era l’unico tema dell’evento. Gli appassioni di giardinaggio hanno scoperto l’arte del KOKEDAMA, antica tecnica giapponese che sostituisce la funzione del vaso con del muschio legato insieme a uno spago e testare il proprio pollice verde con le Bombe di semi, una delle prime forme di guerrilla gardening.
Grande assente di questa edizione è stata la presenza femminile.
Un esempio per tutti: al laboratorio per ragazzi su Scratch organizzato da CoderDojo, c’erano pochissime bambine su una maggioranza di maschi.
Riprendendo il titolo di un libro in auge in questo periodo, ragazze Facciamoci avanti!
Le occasioni non mancano: sabato 12 ottobre a Pisa all’interno dell’Internet Festival e poi ancora lunedì 14 a Roma sarà possibile conoscere Arduino, la piattaforma per l’elettronica open source.
A fine ottobre a Bari sarà possibile incontrare altri maker durante il MO! Festival (Multimedia Open Festival) mentre a metà novembre a Milano si potrà imparare a programmare una web app grazie a Rails Girls Milano.
Eventi da non perdere perchè le protagoniste della prossima Maker Faire italiana potreste essere voi!
Ecco il nostro documentario sulla Maker Faire di Roma:
http://www.youtube.com/watch?v=WvirRQnwL_M
Speriamo vi piaccia