Foto di Walt Jabsco su Flickr

Foto di Walt Jabsco su Flickr

Questa settimana abbiamo selezionato da TechEconomy una notizia che riguarda molti ma che, come sempre accade quando si parla di termini di servizio, in pochi avranno letto.  Un messaggio situato in cima alla pagina di Google avverte che da qualche giorno sono cambiati i “patti” con gli utenti. Patti che dovrebbero starci a cuore, visto che quotidianamente affidiamo a Google molti dei nostri dati (foto comprese) ma che in realtà non andiamo ad approfondire forse per la difficoltà a leggere il “legalese”, oppure per una forma di rassegnazione alle condizioni che in Rete ci vengono imposte. Ecco allora i punti salienti del cambiamento, che riguarda noi e che pertanto non possiamo far finta non ci interessi.

La nostra faccia in pubblicità. Tra le novità che suscita più clamore è senz’altro la possibilità di vedere a breve la propria faccia e il proprio nome su un annuncio pubblicitario messo in evidenza tra i risultati di ricerca di Google. Come si apprende dal comunicato, infatti, “se l’utente dispone di un account Google, il nome e la foto del profilo nonché le operazioni effettuate su Google o tramite applicazioni di terze parti collegate all’account Google (come fare “+1″, scrivere recensioni e pubblicare commenti) potranno essere visualizzate da Google nei propri Servizi, inclusa la visualizzazione in annunci e in altri contesti commerciali”. Questo significa che, se un utente cliccherà sul “+1″ o commenterà sulla pagina della sua pasticceria preferita, ci saranno molte probabilità che quello stesso utente vedrà la sua immagine e il suo nome sponsorizzare un eventuale annuncio che la pasticceria ha pubblicato sul sito. Il cambiamento, però, riguarda tutti i servizi offerti: dalle ricerche online a Maps, dallo store Play ad Adwords.

Per i più attenti alla privacy, che potrebbero vedere “con sospetto” questa novità nei termini di servizio, Google puntualizza che le uniche persone in grado di vedere il profilo di un utente su una pubblicità saranno solo quelle che si hanno tra i contatti e per quanto riguardo le cosiddette “conferme condivise” negli annunci (ovvero i consigli che gli utenti darebbero con i loro “+1″ e commenti), si assicura all’utente di avere la possibilità di modificare in qualunque momento le impostazioni che riguardano la gestione di tali informazioni. Ciò significa che, se qualcuno non volesse “prestare la faccia” per un annuncio pubblicitario, potrebbe facilmente disattivare l’opzione nell’apposita pagina “Conferme condivise”. Tale possibilità è consentita, però, solo per quanto riguarda gli annunci. Questo significa che non verrà disattivata la comparsa dei propri dati (nome e foto) dagli altri servizi come il Google Play.

Utilizzo sicuro dei dispositivi mobile e la sicurezza delle password. In questo caso si tratta solo di due consigli: il primo relativo alla sicurezza fisica dell’utente, si invitano le persone a non utilizzare i servizi di Google mentre si sta compiendo azioni importanti come guidare; il secondo consiglio riguarda, invece, la sicurezza delle proprie password che non devono mai essere cedute ad altri. A riguardo si può beneficiare di strumenti come la verifica in due passaggi o la generazione di codici specifici per le singole applicazioni in modo da incrementare la sicurezza delle proprie informazioni personali.

E voi avevate letto i termini di servizio? E che ne pensate di queste novità?