

ISF in Madagascar – Foto di Informatici senza frontiere
C’è chi ha guardato oltre e ha visto nella diffusione e nel libero accesso agli strumenti informatici un modo per fare un gesto solidale.
Parlo di Informatici Senza Frontiere, una onlus che pensa a un mondo migliore passando anche attraverso la tecnologia: “l’Information Technology dovrebbe essere considerata un bene di primaria necessità, per tutti” perché il nuovo gap nella differenza sociale e intellettuale in futuro sarà dovuto anche alla differenza di informatizzazione.
E allora sapete cosa hanno fatto Informatici Senza Frontiere?
Sono andati a Scampia, uno dei quartieri più “difficili” di Napoli, hanno realizzato un laboratorio informatico e un corso di introduzione all’informatica per i bambini del quartiere.
E poi progetti di alfabetizzazione informatica nel Madagascar, nel Congo, in Equador, in Etiopia, sono intervenuti nelle zone colpite dal terremoto in Emilia, nel carcere di Treviso per il recupero sociale dei detenuti, in casi speciali come per i malati di SLA… Mi fermo qui, ma c’è molto altro ancora.
Andate avanti voi entrando nel loro sito. Tecnologia, informatizzazione, digitale possono essere tutti sinonimi di solidarietà. Ci avevate mai pensato?
Elisa il link al loro sito è errato (hai ripetuto due volte http…)
Grazie per la segnalazione. Sistemato
Meno male che ci sono le Onlus che pensano a queste cose… Davvero con la solidarietà si può fare molto! Oggi l’accesso a internet è uno strumento di parificazione sociale e nell’era in cui siamo dovrebbe essere davvero garantita un’informatizzazione (e un’informazione) globale e locale, senza frontiere. 🙂
…senza frontiere.
Concordo. Grazie Silvia
Grazie Elisa! Se desiderate saperne di più, conoscere progetti ed iniziative, non esitate nel contattare le sezioni regionali. Anche io sono a disposizione per qualsiasi info (in particolare, Isf Lazio)
Nicoletta, siete davvero molto attivi! Grazie, continua a seguirci…
Grande Elisa, donna impegnata in mille campi. Un grazie di cuore da Franco
Franco Visentin, responsabile Informatici Senza Frontiere sezione Emilia Romagna… 🙂
E’ il concetto del “ti insegno a pescare ed a cucinarti il pesce affinchè tu possa sfamarti in futuro piuttosto che regalarti un pesce oggi e dimenticarmi che morirai di fame fra qualche giorno”. Oggi la conoscenza (o non conoscenza) dell’ICT può far la differenza per cui è importante che il “sapere digitale” sia alla portata di tutti i popoli.
“Il sapere digitale” come lo definisci giustamente tu, Fabrizio, sarà uno dei fattori della nuova forbice fra paesi progrediti e non.
Insegnare a pescare…
Suggerisco un testo a tal proposito molto interessante e sicuramente provocatorio: “La carità che uccide” di Dambisa Moyo, anche in eBook: un modo diverso per intendere l’aiuto.
grazie Fabrizio, continua a seguirci