“Si deve voler bene alle persone una a una (anche quando è faticoso)”
L’ultimo dei 10 mantra suggeriti da Mafe De Baggis in “World Wide We” (Apogeo, prezzo di copertina 15 euro) riassume perfettamente il principio base di questo imperdibile libro sulla progettazione della presenza in Rete per aziende e non solo, che vuole proprio far capire quanto sia importante la cura e l’attenzione alle relazioni imbastite sul Web.
Il titolo stesso, ripreso da un’idea di Paolo Iabichino che ha curato la prefazione, parla di questo “noi grande come il mondo”, ovvero di una Internet fatta di persone che ragionano in termini collaborativi e non competitivi, scambiandosi esperienze, condividendo idee e sentimenti, donando la propria esperienza, il proprio tempo, la propria professionalità. Di una Internet, quindi, che può diventare una grande risorsa per le aziende solo se queste collaborano a loro volta, imparando ad ascoltare i propri clienti, rispondere alle loro esigenze, offrire non solo pubblicità ma informazioni e servizi.
“Torniamo a preoccuparci del valore di ciò che offriamo e della sua utilità, non del colore del logo”, suggerisce Mafe De Baggis. Non perché un bel logo ed un sito curato non siano importanti ma solo perché è inutile essere presenti su Internet con un “bel vestito” e poi non rispondere neppure alle mail dei clienti. Non aumenta la clientela essersi fatti progettare uno spazio web eccellente e costringere i clienti ad abbandonarlo perché troppo complesso o povero di contenuti. E’ controproducente affacciarsi ai social network e non essere disposti a rispondere alle domande, a raccogliere suggerimenti e, perché no, ad accettare le critiche. Perché “attivare una community è come dare una festa; richiede più empatia che competenza, più pazienza che soldi, più umiltà che innovazione tecnologica”.
Niente di magico insomma. Solo molto lavoro, tempo, pazienza. Nonostante la Rete venga a volte percepita come un posto quasi fatato, la realtà è che per sfruttarne le potenzialità c’è bisogno di impegno e conoscenza. Le 213 pagine accompagnano piacevolmente il lettore in un viaggio che lo porta a conoscere l’evoluzione della Rete per aiutarlo a ragionare in termini di community e fargli assaporare il piacere di un tuffo in questo mare di opportunità. Un tuffo che, se accompagnato dall’esperta istruttrice Mafe, si può fare immergendosi senza farsi male, senza annegare, assaporando solo le migliori sensazioni del contatto con l’acqua.
In un momento di crisi come questo, in cui le aziende devono reagire e non possono permettersi di accomodarsi e fare da spettatori, questo libro può rappresentare una guida. Tenendo a mente che “i social media ben utilizzati permettono di realizzare un’utopia: aumentare i profitti delle aziende rendendo felici i clienti”. Il tutto anche con budget minimali in termini di soldi ma budget importanti in termini di competenza nell’uso degli strumenti che la Rete mette a disposizione.
Nella prefazione si legge: “Se avete tra le mani questo libro perché pensate ancora che Internet sia un nuovo media, cercate altre letture. Se invece avete compreso in qualche modo che i nodi tecnologici del Web si son sciolti in un fluire inarrestabile di varia umanità, allora probabilmente le prossime pagine sapranno insegnarvi qualcosa, affabulandovi perché sono scritte con entusiasmo, intelligenza, generosità”.
Chi ha letto il libro sa che null’altro c’è da aggiungere.