
“Solo se fate spazio e silenzio riuscirete a far entrare nuove idee nella vostra testa e nella vostra vita”
Con questa frase Alessandra Farabegoli chiudeva l’intervista di qualche tempo fa. E la stessa frase potrebbe rappresentare il principio ispiratore del suo nuovo libro “Sopravvivere alle informazioni su Internet” (Apogeo edizioni) già disponibile in versione e-book al corso di € 5,99 e a fine maggio in versione cartacea a € 9,99.
“Rimedi all’information overload”, il sottotitolo, vuole far capire come si possa evitare di soccombere all’alluvione di informazioni che ogni giorno ci invadono e costruire degli argini affinché la valanga di articoli, post, commenti, mail, video, immagini, status update possa rallentare per sfiorarci e lasciarci solo il meglio del proprio contenuto.
“Chi vuole star dietro a tutto ha due opzioni: frammentare la propria giornata seguendo ogni stimolo al momento in cui questo arriva o accumulare enormi pile di cose da leggere, che smaltirà durante le ore serali o notturne, i weekend, il tempo una volta libero”.
L’opzione per chi non vuole star dietro a tutto non è prevista, visto che ormai per lavoro o per divertimento ciascuno è chiamato a fare i conti con la mole di dati presenti in Rete.
Esiste ed è ben spiegata da Alessandra Farabegoli, invece, una terza strada, che può percorrere chi decide di dedicare tempo e attenzione senza interruzioni al proprio lavoro e contestualmente non vuole rinunciare ad essere informato e presente nei social network, a non latitare con le e-mail, a lavorare in gruppo. Praticamente a stare al passo con gli altri “prendendo in mano il timone del rapporto con le informazioni”, a seguire una “dieta informativa” che consenta di selezionare, filtrare, scegliere le informazioni interessanti e di tagliare il superfluo, le news che riempiono inutilmente le caselle senza lasciare alcun segno del loro passaggio. Per fare questo, oltre ad una serie di regole comportamentali cui attenersi, nel libro sono presentati in dettaglio diversi strumenti da scegliere seguendo il principio del “buono abbastanza”, che esclude il sentirsi in dovere di provare ogni gadget, tool, widget presentato sul mercato.
Questi i pericoli e i relativi rimedi per evitarli:
- posta elettronica, un mostro se usata anche come strumento di conversazione e to-do list, che dovrebbe essere organizzata tendendo al principio di “Inbox zero”
- feed RSS, che se non gestiti con strumenti idonei rischiano di restare “da leggere” in eterno
- link utili, non gestibili soltanto attraverso i segnalibri dei browser
- note e documenti, da archiviare in modo razionale soprattutto quando si deve lavorare in gruppo
- odiatissime password, spesso rese banali per la paura di dimenticarsele o, peggio ancora, rese “semi pubbliche” con post it o appunti ad accesso libero.
I consigli suggeriti sono di buon senso (un po’ come nel primo ebook gratuito di Alessandra Farabegoli “Manuale di buon senso in rete”) ma sconosciuti ai più e per questo da ritenersi preziosi. Come l’affermazione che dice:
“La risorsa scarsa non sono le informazioni, ma la nostra attenzione e il nostro tempo”
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