Ho passato gran parte del 2011 ad aiutare professionisti e titolari di aziende a diventare più sicuri, sia all’interno della loro rete di conoscenze sia all’esterno. Ogni volta che ho tenuto un seminario di formazione incentrato sull’aspetto del networking che riguardasse il “come lavorarsi una stanza”, c’è sempre stato qualcuno che ha chiesto come si entra in una stanza dimostrando sicurezza in se stessi.

Sembra una cosa banale entrare in una stanza carichi di fiducia. O almeno questo è ciò che ci raccontiamo, quando ci interroghiamo sul perché non abbiamo ancora scoperto questo segreto. Cerchiamo di essere onesti, può essere molto scoraggiante arrivare ad un evento di networking e trovare la sala piena di piccoli gruppetti di persone.

A essere sincera ho sempre trovato difficile questa situazione. Questo significa che tendo a evitare di mettermi nella situazione di dovermi “lavorare una stanza” (ma questa è un’altra storia). Così, quando mi trovo a dover entrare in un posto e fare quattro chiacchiere con degli sconosciuti devo sempre farmi un discorso di incoraggiamento, breve e diretto. In questo discorso di incoraggiamento mi ricordo sempre di essere me stessa e inizio a cercare qualcuno con cui avere una prima buona conversazione.

Quindi, a parte un buon discorso di incoraggiamento, come si può aumentare la fiducia in se stessi quando si entra in una stanza?

1. Arrivare presto

A ogni tipo di evento di networking si formeranno piccoli gruppi di persone. Prima arriverete alla serata meno ‘formati’ saranno questi gruppi. È anche molto più facile entrare in una stanza mezza vuota rispetto ad una stanza affollata. Con il proseguire dell’evento queste piccole chiacchiere evolveranno naturalmente in conversazioni più significative. Questo spesso può portare  molte persone a smettere di circolare, rendendo più difficile trovare il gruppo in cui entrare facilmente.

2. Andare con un amico

Per molti la paura di entrare in una stanza si aggrava quando si trovano a dover partecipare a un evento da soli. Se si arriva con qualcuno si sa razionalmente che c’è sempre una persona con cui poter parlare. Tuttavia, non commettete l’errore di starvi appiccicati, ricordate di separarvi e di circolare in modo indipendente.

3. Ricordare che non tutti sono a proprio agio

Diventa facile convincerci che tutti gli altri stiano sostenendo piacevoli conversazioni e che nessuno vorrà parlare con noi. Questa è una storiella che possiamo raccontare a noi stessi durante ogni evento di questo genere. (E’  una storiella non molto utile, ma che è facile creare.) Ricordate che non tutti stanno parlando serenamente in gruppo, ci saranno sempre persone che inizieranno volentieri una conversazione con voi. Tutto quello che dovete fare è guardarvi intorno  e stabilire un contatto visivo con qualcuno nella stanza.

4. Incontrare qualcuno del tuo network all’evento

Quando si può iniziare la serata conversando con qualcuno che si conosce può rendere più facile entrare e familiarizzare con la stanza. Organizzatevi per incontrare una persona all’evento – così saprete che ci sarà qualcuno con cui parlare.

5. Cercare persone in piedi da sole

Cercate persone sole o piccoli gruppi aperti di persone con cui potete facilmente entrare in contatto visivo e cominciare a parlare. Sarete sorpresi di come le persone vi saranno riconoscenti vedendo qualcuno che proattivamente si dirigerà verso di loro per iniziare una conversazione.

6. Usa affermazioni positive

Come può raccontarvi chi mi conosce bene  non sono il tipo da “touchy-feely-hippy-Chickie” e questo genere di cose. Tuttavia, utilizzare affermazioni positive è una cosa che consiglio spesso ai miei clienti. Le affermazioni positive sono brevi affermazioni che dovete ripetervi molte volte al giorno, se necessario. Io personalmente mi ripeto “Puoi fare tutto quello in cui impegni la tua mente”, quando comincio a sentirmi un po’ sfiduciata o un pesce fuor d’acqua. Se vi sentite scoraggiati dal pensiero di entrare in una grande sala piena di gente, cosa potete ripetervi per non farvi perdere la fiducia in voi stessi?

Cos’altro aggiungereste a questa lista?

Il post originale di Heather Townsend è apparso su The Next Women il 26 gennaio 2012. Traduzione Micol Miller.