
“Balla come se non ci fosse nessuno a guardarti. Ama come se non fossi mai stato tradito. Twitta come se non avessi follower”.
Con questo cinguettio di @mashageller si apre la guida “Twitter” di Federica Dardi (Apogeo editore, prezzo di copertina 9 euro e 90). L’autrice, @elisondo sul social network, in 150 scorrevoli pagine di suggerimenti, spiegazioni e istruzioni vuole far conoscere quello che si è distinto come social network del 2011 e che festeggia nei suoi sei anni di vita mezzo miliardo di utenti. La conoscenza di questo “strumento di cicaleggio professionale”, come recita il sottotitolo, è indispensabile. Soprattutto perché solo attraverso la conoscenza si può fare buon uso di ciò che si ha a portata di tastiera, per evitare “quel cicaleggio impotente” di cui ha parlato in modo critico Michele Serra. Cosa si possa dire in 140 caratteri lo si scopre soltanto entrando su Twitter e osservando, come dice la Dardi nell’intervista che segue.
Fatevi convincere, allora. Cinguettate. Vi sentirete meno soli se la guida vi accompagnerà.
Secondo te qual è la cosa meno conosciuta ma importante di Twitter?
Dirò una cosa orrendamente impopolare: il pulsante Smetti di seguire è nostro amico. Twitter sta crescendo e giorno dopo giorno somiglia sempre di più al mondo che siamo abituati a frequentare offline: un luogo meraviglioso in cui incontrare persone e confrontarci con opinioni diverse dalle nostre, ma anche uno spazio in cui è possibile incontrare spammer, robot, troll e persone che per un motivo o per l’altro con il loro comportamento ci infastidiscono. A differenza di quello che accade nelle relazioni faccia a faccia, però, non è necessario né offendersi né scontrarsi, perché abbiamo la possibilità di essere gentili, rispettare il pensiero e le abitudini di tutti e semplicemente, in caso di necessità, girare al largo con un clic.
Aprendo un nuovo profilo Twitter, a meno che non sei un vip, ti senti un po’ solo. Qual è il consiglio da dare ai “neonati” per non mollare il social network?
Non fatevi prendere dall’ansia da prestazione e dalla fretta di cinguettare, ma leggete. Prima che un mezzo di espressione Twitter è il luogo perfetto per trovare news sempre fresche, informazioni specifiche per chiunque sia interessato a quei temi di nicchia che i media mainstream tendono a ignorare e risorse interessanti portate a galla dalla magia della serendipity. Prendetevi tutto il tempo che vi serve per ambientarvi.
Nel libro si dice che non esiste una ricetta per il successo su Twitter. Tu hai raggiunto quota 2.800 follower. Come pensi di aver “fidelizzato” i tuoi ascoltatori?
Ehm… onestamente? Non ne ho idea. Forse sono solamente stata fortunata ad aver incontrato altre persone che, come me, hanno voglia di condividere il loro amore per quello che fanno.
Una delle parti più gustose del libro è il galateo. Puoi dirci qual’è la cosa peggiore che si può fare cinguettando?
Una delle cose che personalmente trovo più fastidiosa è l’abitudine di abusare degli hashtag, specialmente quando diventano TT (Temi di Tendenza). Il voler essere presenti a tutti i costi in quei flussi di contenuti popolari in alcuni casi porta le persone a infarcire i loro tweet di hashtag che non aggiungono niente alla conversazione – anzi sono a malapena connessi a ciò di cui si sta discutendo – e rendono gli update un groviglio illeggibile di #.
Oltre Twitter, quale social network consiglieresti e perché? E quale invece vorresti veder sparire?
Devo confessare che Twitter è l’unico social network “generalista” che amo frequentare. Non riesco, per esempio, a trovarmi a mio agio su Facebook perché non riesco a percepirne fino in fondo l’utilità, mentre amo tutti quegli spazi che riescono a rispondere a esigenze specifiche: da YouTube che utilizzo come colonna sonora a LinkedIn, indispensabile per costruire e coltivare una rete di legami utili in ambito professionale.
Suggeriscici tre nomi imperdibili su cui fare Segui
Che domanda difficile! Seguire o meno qualcuno è una cosa molto personale, un po’ come innamorarsi: nessun altro oltre noi stessi può sapere “chi è la persona giusta”. È una cosa che bisogna scoprire da soli, con l’esperienza.
Posso però dirvi chi io, dal mio personalissimo punto di vista, non potrei mai smettere di seguire @einaudieditore: senza di lui il mondo dei libri sarebbe troppo grande e serioso per essere appassionante, @gg: una finestra sempre aperta su spazi aperti e scenari in mutamento, @gluca: il lato minimale (e proprio per questo prezioso) del marketing.
Ciao Sonia, davvero interessante ma… 9 euro e 90? Perché non ne hai fatto un ebook, sarebbe molto più in tema e avrebbe un pubblico maggiore! Mi interessa proporti un’edizione elettronica della tua pubblicazione, ti va di discuterne? scrivimi Ciao, Tommaso
Come non detto, l’ho trovato anche in ebook! Mi permetto solo di notare che il prezzo è decisamente altino, ma lo acquisterò comunque. Io in ogni caso ti suggerirei di pubblicizzare prima l’ebook, e solo dopo il cartaceo. Ciao, Tommaso
@ Tommaso Minardi:
L’autrice della guida “Twitter” non sono io ma Federica Dardi, che ho avuto il piacere di intervistare in questo post. Rispetto al costo del libro, direi che chi acquista libri di informatica (e non solo) sa che il costo è ben più alto dei neppure 10 euro di questa guida. Se posso esprimere un parere personale direi che il libro li vale tutti.
molto interessante, soprattutto per un neofita di twitter
Grazie mille 🙂