
Facile, no? Che ci vuole? Apri il backend del tuo blog, clicchi su Add new e scrivi.
Eh no cara la mia girl geek, non è così semplice.
Come puoi vedere dall’infografica qui sopra un post è composto da molte parti e da alcune impostazioni che anche l’infografica dimentica.
Andiamo con ordine:
- Titolo: deve essere incisivo, conciso e dire esattamente quello di cui parla il vostro post. Se state scrivendo la ricetta degli scones non lo intitolate “Che buoni!” (come ho fatto anch’io in passato!). No, il titolo sarà: Scones alle uvette. Sintetico, incisivo, esplicativo. E per favore, niente punteggiatura nei titoli, nemmeno il punto esclamativo.
- Corpo: le prime due righe sono quelle più importanti. In quelle due righe risiede tutta l’attenzione che il lettore medio può darvi: se lo catturate poi va avanti. Un post deve essere conciso, incisivo, arrivare al punto in poche righe. Deve contenere:
- Immagine: cercate un’immagine che rappresenti l’argomento di cui parlate, disponibile in creative commons, senza dimenticarsi l’attribuzione all’autore. Meglio ancora se la foto l’avete fatta voi: è il vostro blog in fin dei conti, no?
- Link: un post senza link potevate anche fare a meno di scriverlo: aprivate il vostro diario e lo scrivevate lì. Invece avete deciso di scriverlo su un blog, online, su internet, perciò alimentatelo con il cibo di internet, i link. I link vanno inseriti in una frase di senso compiuto: non siamo più nel 2000 quando dovevi scrivere clicca qui per far sì che le persone cliccassero su quel testo sottolineato.
- Lista: se state elencando le feature di un’applicazione, gli ingredienti di una ricetta, i siti che frequentate ogni giorno, la vostra routine giornaliera, perché non farne una bella lista? Si vede bene, si legge in fretta, arriva al punto. Spesso ci perdiamo in inutili parole quando invece potremmo risolvere tutto con una semplice e pulita lista.
- Categoria: ogni singolo post all’interno di un blog DEVE essere inserito in una specifica categoria. Non c’è limite al numero di categorie che potete avere all’interno del vostro blog, anche se è meglio che non siano più di 10 e tutte corpose: se controllate e trovate una categoria con un solo post vi conviene inglobarlo in un’altra categoria e cancellare quella meno utilizzata. Le categorie sarebbe meglio deciderle a priori, quando si apre il blog, ma alle volte i blog si aprono così, d’impulso. E va benissimo anche deciderle a posteriori. Perché servono le categorie? Perché non so voi, ma il mio cassetto delle posate ha dei divisori e le forchette non stanno con i cucchiai. E internet funziona così: a scompartimenti. E le categorie del vostro blog sono i vostri scompartimenti. Meglio scegliere una, massimo due categorie per post.
- Tags: ogni singolo post deve avere le sue proprie tags, che non sono le categorie, attenzione. Le tags descrivono le specifiche di quel singolo e unico post, le parole chiavi sotto le quali vorreste essere trovate per quello specifico post. Per tornare all’esempio delle posate, avete lo scompartimento delle forchette, ma ci sono forchette con specifiche precise: da dolce, da antipasto, da pesce… Ecco le vostre tags.
- Usate il grassetto: qua e là mettete in grassetto delle parole chiave che permettano al lettore di scorrere il testo velocemente.
E ricordate che:
- un post non è un saggio sulla metallurgia medioevale in Scanidavia tra il 912 e il 1156, ma un divertissement. E sì, è un divertissement pure se scrivete di marketing o dei serissimi e importantissimi social media: sta su uno schermo e nel 2012 lo schermo significa o lavoro o divertissement e il lavoro non sta online, è inutile che ce la raccontiamo. Lo sappiamo tutte che il lavoro sta in Power Point e Excel!
- un post non è una lettera: a meno che non sia una scelta per quello specifico post, un post non dovrebbe mai iniziare con Cari lettori o Ciao amica. Cari chi? Ciao a chi? Lettori? Mica siete la reincarnazione di Enzo Biagi!
- un post più è utile più sarà letto.
- che scriviate in italiano, inglese o latino classico, la grammatica è vostra amica e alle volte un piccolo ripasso delle regole fondamentali non fa mai male: la d eufonica (questa sconosciuta), la direzione dell’accento su perché… E ricordatevi di controllare sempre i refusi (e detto da me è veramente comico, ma vi assicuro che questi post vengono pure letti da più persone, ma il refuso è sempre in agguato, specie dopo aver pubblicato!).
E prima di cliccare pubblica andate a fare un giretto al parco, a bere un caffè o a svuotare la lavastoviglie. Poi rileggetelo, con calma e attenzione, e se è ancora il caso pubblicate, ma è sempre meglio che non sia a mezzanotte: chi vi legge a mezzanotte? La mamma? Secondo me nemmeno lei.
.. per fortuna alcune di queste cose le faccio già !! ;-P
Io invece a volte mi perdo tra pratica e teoria: dovrei rileggerlo tutte le volte prima di pubblicare.
Io scrivo e rileggo pubblico e mi piace. Poi passa una settimana o anche meno, lo rileggo e vorrei nell’ordine sotterrarmi e cancellarlo.
…ehm, io la punteggiatura nel titolo la uso, e pubblico pure a mezzanotte! Effettivamente non è che mi leggono in molti 🙂 Debbo anche aggiungere però raramente leggo i blog (questo è un’eccezione) durante il giorno, e rimando tutte le letture a dopo la mezzanotte o alla mattina presto. Saluti e grazie dei suggerimenti. – Graziana
Grazie davvero utile, mi complimento con te.
Contentissima di aver appena trovato questo sito! Spesso si scrive senza scaletta e così d’impulso per mancanza di tempo, ma è vero che quando lo faccio in maniera più chiara e articolata ricevo più commenti e condivisioni. Quanto alle categorie ormai il danno è fatto…ne ho troppe e devo rimediare.
Interessante, immediato e divertente. Grazie! Ho appena lanciato il mio blog e sono andata subito a togliere il punto esclamativo in un titolo. La strada è lunga, ma ce la farò
Tutto molto chiaro, ma…. Cosa sono i refusi?