
Ho lavorato per molti anni da casa e non me ne sono MAI pentita. Anzi, gli uffici mi hanno sempre fatto venire l’orticaria.
Lavoro meglio con la mia tazza di tè, nella mia cucina, con il mio computer e il gatto sulle ginocchia.
Detto questo non è detto che lavorare da casa sia per tutte o che sia più facile. Anzi!
Ma ci si può attrezzare:
- Cosa ti serve per lavorare? Per anni a me sono serviti solo un computer (preferibilmente portatile, per trasportare l’ufficio al parco o in biblioteca) e una connessione a internet. E solo perché sono drogata di cartoleria, ho anche posseduto un’etichettatrice, una stampante (svariate, negli anni, a dir la verità) e tanti bei blocchi e penne.
- Trattati bene: il miglior computer che trovi, il tè più pregiato, le penne più belle, la carta spessa e ruvida…
- Trova un angolo o una stanza. Basta veramente anche solo un angolo tutto tuo, dove non mette le mani nessun’altro all’infuori di te, preferibilmente chiuso, dove quando smetti di lavorare chiudi tutto dentro e te ne dimentichi.
- Imponiti delle regole. Niente televisione (in pausa pranzo guardavo una puntata o due della mia serie televisiva preferita: un anno ho rivisto tutte le 7 serie di Sex and the City!) o radio (al massimo musica). Le lavatrici sì, ma fatte in modo che finiscano in pausa pranzo: solo perché lavori da casa non fa di te una casalinga. Niente spuntini o altre golosità, ma non saltare un buon pranzo e non davanti al computer!
- Gli orari. Spesso, lavorando da casa, si tende a essere sempre on, dimenticandosi che la vita è proprio quello che succede quando non si lavora. Inizia all’ora che vuoi, ma imponiti un’orario di fine giornata.
- Esci a prendere una boccata d’aria, anche solo per il caffè, tutti i giorni!
- Trova la luce giusta. Una finestra grande, con delle belle tende. Una bella luce fa tutto per l’umore.
- Niente pigiama! Alzati, preparati il caffè e vestiti, ancor prima di accendere il computer!
- Niente telefonate a casa. Avvisa amici, conoscenti e famigliari che solo perché lavori da casa non vuol dire che possono chiamarti a qualsiasi ora per fare due chiacchiere come una nullafacente: tu da casa ci lavori, mica sei in vacanza.
- Niente bambini! E non solo nella stanza dove si lavora, ma nemmeno in casa: anche con la porta chiusa continuerai a sentirli strillare. Perciò o i bambini vanno al nido/asilo/scuola/fuori casa o se sono in casa è anche inutile mettercisi: tempo sprecato.
E come sempre, l’importante è organizzarsi al meglio, GTD o pomodoro che sia!
Io invece proprio non riesco a lavorare da casa.
Anche se sono circondata da molte persone in ufficio ho meno distrazioni.
Il frigorifero è lontano, così pure la tv e la lavatrice, sulla strada per andare al lavoro passo tra negozi e locali e in ufficio posso portare la cancelleria, il tè e la tazza. Durante la pausa pranzo parlo con i colleghi e qualcosa di interessante viene sempre fuori anche per la mia crescita professionale.
Sul gatto non posso contraddirti, ma visto che il mio pesa quasi 4 chili averlo sulle ginocchia per più di 10 minuti è una tortura!
Questione di gusti o di buona autodisciplina?
buon lavoro!
@Viola: il mio gatto pesa 10 chili 😉 Secondo me è soprattutto questione di gusti ma anche un po’ di autodisciplina: per me è sempre stato più dispersivo essere circondata da persone con le quali fare due chiacchiere che essere da sola a casa.
Io sono più di 7 anni che lo faccio e non tornerei indietro per nulla. C’è la volta che ti viene lo scazzo perchè la giornata non finisce mai ma c’è sempre la soddisfazione di avere quello spazio che nessuno ti toglie e di poterti gestire come ti pare.
Aggiungerei al punto 9 la seguente postillina: fare il lavaggio del cervello a genitori, parenti e amici in modo tale che capiscano che alla posta non ci puoi andare perchè stai lavorando, che la spesa la fai a pranzo perchè nelle altre ore lavori, che non fai un po’ come caxxo ti pare solo perchè sei a casa. E che, soprattutto, non ti stai grattando ma pure tu contribuisci economicamente alla famiglia e a far girare l’economia! Direi che è la parte più difficile da far capire 😀
Sara, ottime dritte. Mi ci ritrovo in pieno. Nel periodo in cui ho lavorato solo da casa ho messo in atto tutte le tue “regole”. Fondamentale darsi una disciplina. Le pause sono molto importanti: scendere a prendere un buon caffè al bar e magari fare anche due chiacchiere con il barista, per esempio, aiuta non solo a riposare gli occhi e a riattivare la circolazione (se lavori seduta davanti al computer), ma anche a prendere le distanze un momento da quello in cui sei immersa e magari anche a trovare quella “soluzione” che ti mancava 🙂
Condivido l’idea di darsi dei comandamenti per lavorare da casa, ma è una regola che vale per ogni tipo di lavoro. Mi sento di dissentire sui bambini… ricordiamoci che i bimbi hanno degli orari e in alcune ore della giornata dormono, per cui perchè non approfittare ad accendere il pc 🙂
@fraffi: certo, i bambini dormono, ma quanto? 2 ore di fila e poi sono svegli… La notte mi rifiuto di lavorare 🙂
Il punto 9 è il più difficile! Lavoro in casa da oltre dieci anni per mia scelta e sono molto soddisfatta…all’inizio ero un po’ sbandata e non rispettavo orari né regole, poi mi sono accorta che faceva male alla mia salute fisica e mentale…ora mi sono data delle regole, abbastanza elastiche (altrimenti fine dei vantaggi di lavorare in proprio e in casa): mi prendo degli spazi in orario “lavorativo” per fare la spesa o cucinare o tingermi i capelli o andare a una mostra e poi recupero in orari “non lavorativi”; la più grande conquista per me è dormire un po’ di più la mattina poi, la sera, si recupera spegnendo il computer un po’ più tardi! Ovviamente, tutto dipende dai periodi e dalle urgenze lavorative!!!
Però far capire agli altri che la possibilità di organizzarsi la giornata varia a seconda delle urgenze lavorative è la cosa più faticosa: io credo di averci impiegato tre o quattro anni 😉
Io lavoro in ufficio, ho il bollitore e anche l’ufficio solo per me. Ma quando devo fare un lavoro di estrema concentrazione, chiedo di lavorare a casa. Niente interruzioni, i tuoi spazi per concentrarti al meglio. È vero, spesso suona il telefono perché in ufficio non ti trovano e la sindrome da abbandono è endemica. Ma meglio uno squillo (magari col telefono su vibrazione), che la porta dell’ufficio aperta da chiunque, comunque, sempre senza bussare.
Barbara
Magari a trovarlo un lavoro da fare a casa 🙁
Complimenti per l”‘organizzazione Dei tuoi spazi e pe come sei stata accurata nel creare un ambiente così confortevole 🙂
@ Veru: la “postillina” è la parte più complicata, perché anche se l’appiccichi dove la vedono sempre, non capiranno mai ed è soltanto motivo di ulteriori litigi, perdite di tempo e concentrazione! 🙁
spero migliorare la mia vita