Ho conosciuto il lavoro di Carin Goldberg cercando ispirazione grafica.

Carin Goldberg

Ho visitato il suo sito, ed esplorando le copertine dei libri che ha progettato ho scoperto con sorpresa di averle viste tutte, o quasi, pubblicate su Graphis Design Annual. Alcune avevo già provato a copiarle, d’altronde senza successo.

Carin Goldberg è nata a New York nel 1953, ha studiato alla Cooper Union School, iniziando la sua carriera come designer alla CBS Television, CBS Records e Atlantic Records, prima di fondare un proprio studio nel 1982.

Alla domanda “Come ha iniziato?” Carin risponde che non sapeva cosa fosse il Graphic Design finché non ci è caduta dentro, cercando un’esperienza più vicina alla soluzione dei problemi e meno intimista rispetto all’esperienza artistica [testo originale sul sito Aiap].

Nel corso di vent’anni Carin ha progettato centinaia di copertine di libri per le maggiori case editrici americane: Simon & Schuster, Random House, Alfred A. Knopf, Farrar Straus & Giroux, Harper Collins, Doubleday e Hyperion, e decine di copertine di album prima e cd poi per case discografiche come Warner Bros, Motown, Nonesuch, Interscope, EMI.

Carin Goldberg - Books

Carin Goldberg - Books

È stata consulente e direttore creativo per AR, Martha Stewart Living Omnimedia, Time Inc. Custom Publishing, curando pubblicazioni per il New York Stock Exchange, Microsoft, Citigroup e Gallup.

A parte la mia passione per la grafica anglosassone, apprezzo molto la sua capacità di estrema sintesi, cultura e intelligente ironia.
Oso definirla una graphic designer nel senso più tradizionale: dalle copertine di libri a quelle dei cd, dai manifesti per l’AGI alle etichette dei vini, dal cliente Editore al cliente Azienda commerciale, il suo stile rimane lo stesso: raffinato, simbolico, sintetico, originale, con una grande attenzione alle scelte tipografiche e iconografiche. Non a caso collabora con grandi illustratori e fotografi.

La sua dissacrante copertina dell’Ulisse di James Joyce ha fatto il giro del mondo, sollevando plausi e forti critiche.

È stata presidente del New York Chapter dell’American Institute of Graphic Arts e membro dell’Alliance Graphique Internationale dal 1998. Nel 2008 ha ricevuto l’Art Directors Club Grandmasters Award for Excellence in Education e nel 2009 la prestigiosa AIGA Legends Gold Medal. Ha insegnato Tipografia e Senior Portfolio alla School of Visual Arts per 27 anni.

In merito ai conflitti relativi a famiglia, figli e carriera, in un’interessante intervista rilasciata a Step Magazine, risponde con la solita ironia: “Come faccio a destreggiarmi? Con grande difficoltà”. Poi ci consiglia dove andare a mangiare a Brooklyn, e perché: Frankie’s Spuntino, 457 Court Street. Ottime polpette.

Vorrei chiudere citando una sua frase, forse banale, ma che molte volte davanti al mio Mac, tentando inutilmente di trovare una chiave grafica originale, mi torna in mente:

“La bellezza e la maledizione di questo lavoro è la libertà creativa.”