

Pink keyboard - sexygadgets.net
Sono frustrata. Sono annoiata. Mi sento trattata con condiscendenza. PC World mi sta dicendo che “Il mio mondo è rosa” (e non lo è da quando avevo 7 anni) e che ho bisogno di un nuovo laptop che si abbini ai miei vestiti (non mi è mai venuto in mente di coordinare il mio look con la mia tecnologia). Samsung mi chiede “Di che colore è la tua vita?“, (pronto?!) e Dell mi dice che “la tecnologia è come un lecca lecca” (ma fammi il piacere).
I sono una professionista di 35 anni che ha una sua casa. Ho studiato, so un po’ di tecnologia e, cosa più importante, ho soldi da spendere. Un sacco di soldi da spendere, in tecnologia che renda la mia vita più semplice, più creativa e divertente.
Ogni 10 gadget venduti in UK, quattro sono comprati da donne. E, prima che lo chiediate, non stiamo parlando di frigoriferi e lavatrici.
No, parliamo di oggetti altamente tecnologici come una Tv HD, una console di videogiochi o uno smartphone. E ci sono più videogiochi giocati da donne che da uomini tra i 25-34 anni. E non sono sola nel sentirmi alienata e trattata con condiscendenza dalle case produttrici di tecnologia ed elettronica.

Samsung Corby
Recentemente ho condotto alcune ricerche per Forrester che hanno messo in evidenza come un terzo delle donne britanniche non si senta connessa con nessun brand di tecnologia. Più della metà delle donne esce dai negozi senza aver trovato quello che stava cercando. Quest’opportunità mancata ha un valore stimato a 0.6 miliardi di sterline. L’industria tecnologica si trova nella stessa posizione di quella automobilistica 20 anni fa – un ragazzino nervoso al ballo della scuola che non sa bene cosa fare o dire a una donna e che finisce per ballare con due piedi sinistri.
Quindi perché le compagnie tecnologiche pensano che colorare di rosa e rendere stupido il loro marketing sia il modo per conquistare professioniste che hanno studiato?
Perché trattano le giovani ragazze e le donne allo stesso modo – come un ripensamento? Perché le companies non stanno ricercando “Cosa vogliono davvero le donne” cercando il consiglio di consulenti esperti?
Come possiamo aiutare le compagnie tecnologiche a capire cosa vogliono le donne?
Molti brand credono che il modo per arrivare al portafoglio delle donne sia farle sentire “speciali”, e hanno cercato di raggiungere lo scopo dando alle donne delle “loro” aree, siti o prodotti. Il disastroso sito “Della” di Dell, che dava consigli tecnologici insieme a ricette di cucina e articoli di moda, è stato chiuso in poche settimane. Carphone Warehouse, Dixons e Comet (Comet Angels) hanno tutti la loro parte di “iniziative” e giorni dedicati alle sole donne, tutti con lo scopo di aiutare le donne ad accendere la tivvù. Il tutto, pensano, tenendo un bicchiere di prosecco nelle loro mani perfettamente curate e pittate di fresco.
Nessuna donna vuole essere il target di un messaggio “amico delle donne”. Essere separate oggi, isolate come diverse, è come quando eri diviso in classe alle elementari.
Né alcuna donna vuole essere stereotipata o turlupinata da un gergo oscuro. E’ ironico, considerato la sua reputazione di irreprensibile machismo, ma la trasmissione della BBC Top Gear ha democratizzato le automobili. Potrebbe essere il retaggio a far indietreggiare Jeremy Carson, ma la sua trasmissione ha reso le macchine accessibili alle donne. Un tempo dominio assoluto maschile, il programma oggi ha almeno altrettante ascoltatrici donne, grazie al suo essere al tempo stesso giocoso e leggero. Si distingue per la sua brutale onestà e intrattenimento raccontando come le persone nel mondo reale si rapportano alle loro auto.
A settembre di quest’anno, l’Harvard Business Review ha dichiarato che le donne oggi rappresentano un’opportunità di mercato più grande dell’India e della Cina messe insieme.
I brand tecnologici devono finirla con queste goffe strategie di marketing e devono iniziare ad investire tempo e denaro nel capire come le donne reali del mondo reale si rapportano alla tecnologia.
Le donne non sono più il secondo sesso. Siamo il sesso più profittevole.
Questo articolo, pubblicato su The Next Women il 5 luglio 2011, è stato scritto da Belinda Parmar, fondatrice di Lady Geek. L’articolo originale di Belinda può essere letto qui. Belinda è anche su Twitter @belindaparmar. Traduzione Justine Bellavita.
E’ vero che non basta colorare di rosa un laptop per vendere alle donne, ma è anche vero che tante donne hanno paura della tecnologia, non si sentono all’altezza e tante altre compreranno lo smartphone solo se ha su i brillantini. Sono poche quelle che nella tecnologia ci lavorano e si sentono a proprio agio.
Vedo tutti i giorni tutte e tre le “categorie” di donne e non credo ci sia nulla di male nella loro esistenza.
Sono però d’accordo con il paragone con Top Gear: forse per avvicinare davvero la maggioranza delle donne, bisognerebbe convincerle che la tecnologia non è un mostro e non è difficile da usare. Bisognerebbe renderla un gioco in cui ci si può e ci si deve sporcare le mani. Ma forse le strategie di mercato che prevedono il solo cambio di look costano meno.
ahaha.. Non ci credo. Oggi abbiamo parlato di questo qui in ufficio! Tutto è iniziato con un mouse rosa che una mia collega ha visto su emall.it
Secondo me le donne vogliono qualità, prodotti veloci per fare 1000 cose allo stesso tempo. Lavoriamo tantissimo e la tecnologia ci deve aiutare. 🙂 Se i prodotti sono belli, meglio.
Poi mi sono resa conto che anche gli uomini ora sono un po’ meno nerd e un po’ più attenti al bello.
E questo mouse, a chi lo regalate?
(http://www.emall.it/scheda_art.htm?SID=&ID=55590&ID_MCAT=0&ID_CAT=14&SHOP=5&LST=_BB_&PRT= )
Ciao,
Barbara
Interessante questo argomento. Come te, credo che noi abbiamo bisogno di qualità vera più che di qualcosa che ci attiri l’occhio – come capita alle gazze, che si fiondano su tutto ciò che luccica!
Ci sono anche quelle donne che comprano l’accessorio tecnologico tutto impreziosito dai brillanti, e quindi poi volendo fare un discorso di maggioranza magari ci “passa” anche chi non ama questi addobbi.
Non basta solo dire che pensano a noi, devono pur farlo bene 🙂
Bellissimo sito, caspita!
Barbara wrote:
concordo al 100%. Velocità, interfaccia intuitivi e perché no un’estetica affascinante. Insomma, prodotti Apple ;P
ciao chi mi sa consigliare un gioco elettronico che costi meno di 100 euro per una ragazza di11-12 anni