Hollywood impazzisce per la Mela. No, non la Grande Mela, scenario perfetto di molti film made in USA, ma quella morsicata di Apple.

Nel 2009, infatti, Apple ha concretamente dominato Hollywood guadagnandosi almeno diciannove presenze all’interno dei quarantaquattro titoli in cima al box-office di quell’anno, spesso mettendo in secondo piano gli stessi attori, protagonisti della pellicola. Senza tenere conto della quantità spropositata di ulteriori partecipazioni del logo fruttato agli show e alle serie televisive più quotate.

Californication

Come ad esempio in Californication dove i computer Macintosh sono presenti quasi nell’80% delle scene della serie (e non mi sentirei di escludere con assoluta certezza, la presenza di un Mac anche in quelle di sesso). Oppure sulla ormai famosissima scrivania di Carrie Bradshaw, protagonista di Sex and the City, dove il PowerBook fa da padrone, forse anche più delle Jimmy Choo.

I dati del 2009 mostrano addirittura una recessione rispetto all’anno precedente in cui Apple era presente addirittura nella metà delle quaranta produzioni hollywoodiane, battendo in quanto a presenze, colossi dell’ambiente come la Ford o la Coca-Cola, risultato di un’ascesa di Apple durata per circa dieci anni.

Carrie Bradshaw e il PowerBook

BrandChannel quindi conferma Apple come il marchio più potente rispetto al product placement, questo anche a costo, in alcune occasioni, di qualche forzatura da parte degli scenografi. Infatti, se collocare una Coca-Cola nelle mani di una grande star oppure inquadrare una Ford (poiché i taxi americani sono di solito delle Ford) è veramente semplice, non si può dire lo stesso di un prodotto Apple.

Spesso, infatti, sono spuntati sui set computer che in quella realtà specifica non troveremmo mai, come ad esempio gli uffici amministrativi dove il Mac non è quasi mai utilizzato, oppure nelle stazioni di polizia che nella realtà non assomigliano di certo a quelle di C.S.I. o serie affini.
Questo, a quanto pare, è dovuto al fatto che Apple si è sempre mostrata disponibile a fornire i suoi prodotti a questo scopo, senza dover pagare per questo.

Quello che però qualsiasi geek cinefilo come me si è chiesto, è se tutta questa presenza del marchio a Hollywood abbia davvero giovato e se tutto questo è effettivamente servito ad aumentare le vendite di Apple, che sono indiscutibilmente salite negli ultimi anni. Oppure se questa sovraesposizione possa portare il pubblico dei professionisti che utilizzano Macintosh, a considerarlo come un prodotto di massa e quindi sminuire il suo potenziale elitario.

Something's gotta give e il Powerbook

Dati alla mano, pare che il prodotto della Mela più acquistato e quello che quindi ha realmente fatto crescere le vendite del marchio, sia stato l’iPod, che però è anche il prodotto meno utilizzato nell’industria cinematografica, a dispetto dei computer.

A quanto pare, quindi, la conseguenza principale della tattica di mercato che il brand della mela morsicata ha portato a termine, non è stata quella di aumentare in modo diretto le vendite, ma più che altro di contribuire a diffondere un’idea di fondo del marchio come di qualcosa di cui si sente e si vede ovunque, ottenendo nel pubblico un effetto di assuefazione e, di conseguenza, di necessità.

Apple ci appare come uno specchio dello sfavillante mondo di Hollywood, bellissimo e lontano da quello che siamo abituati a vedere nella nostra quotidianità, e proprio per questo ci appassiona e ci attrae. Un po’ come le storie dei film e i gossip hollywoodiani.