
Strategy Eye ha annunciato le 10 acquisizioni più interessanti del 2011.
Se i primi due mesi di quest’anno sono rappresentativi allora le M&A (Mergers & Acquisition, fusioni e acquisizioni) in campo tech sono tornate alla riscossa. Secondo i dati di StrategyEye, gli affari che hanno riguardato le M&A, nel gennaio e febbraio di quest’anno, hanno registrato un valore 18 volte superiore rispetto al 2010, per un totale di circa 32.7 miliardi di dollari anziché 1.8 miliardi. E il ritmo sembra destinato a crescere. Nei primi 10 giorni di marzo, StrategyEye ha rilevato 32 M&A in ambito tech contro le 18 nello stesso periodo dello scorso anno. Sono cifre come queste che alimentano il crescente dibattito sul fatto che siamo nel bel mezzo di una bolla tecnologica nascente. Ecco le 10 acquisizioni che abbiamo ritenuto più interessanti dal punto di vista strategico:
1. AMAZON-LOVEFILM
Questa acquisizione significa che Amazon sta tentando un testa a testa con Netflix nel settore del film streaming? Istintivamente sembrerebbe di si. Ma la risposta più probabile è no, almeno per ora. Per cominciare, l’acquisizione di Lovefilm è (almeno inizialmente) una mossa europea, probabilmente volta a fermare Netflix nella sua espansione verso l’Europa. In secondo luogo, Netflix ha una libreria di contenuti ben più ampia. Perché Amazon possa competere sullo stesso piano dei contenuti negli Stati Uniti, dovrebbe investire una notevole quantità di soldi nell’acquisizione di diritti. Prima che lo faccia, probabilmente tasterà il terreno in Europa e vedrà come il mercato si sviluppa e come reagisce. Per confondere ulteriormente le cose c’è stato questo recente avvicinamento tra Facebook e la Warner Bros e il la voce che Google stia cercando di negoziare con gli studios per lanciare una sorta di abbonamento pay-as-you-go, per un servizio streaming di YouTube in concorrenza diretta con Netflix. Sembra che quest’anno sarà decisivo per determinare lo sviluppo del mercato del film streaming.
2. AOL-HUFFINGTON POST
Pagare 315 milioni di dollari per l’Huffington Post è la più grande acquisizione fatta da AOL dallo spin-off dalla Time Warner nel 2009. Come dice il CEO di AOL Tim Armstrong, l’acquisto è “al centro della nostra strategia”, che è quella di rifocalizzare l’azienda come hub di contenuti. AOL si propone di reinventare se stessa attraverso le acquisizioni e ne ha fatte un buon numero negli ultimi 12 mesi, rafforzando le sue capacità redazionali, pubblicitarie e di funzionalità video. Ma c’è qualcosa di rischioso in questa strategia. In una parola: Bebo. AOL ha già vissuto l’esperienza di acquisire un player online di alto profilo, per poi assistere al fallimento del suo investimento fino alla perdita di valore della sua attività a un ritmo allarmante.
Dopo aver comprato il Social Network per 850 milioni di dollari nel 2008, l’ha rivenduto due anni dopo per soli 10 milioni. Mentre AOL pubblicava i migliori profitti dell’ultimo trimestre prima della scissione dalla Time Warner, i suoi ricavi dalla pubblicità erano diminuiti del 27% da un anno all’altro. Questo dato è spiacevolmente in contrasto con l’aumento generale del 13% sui ricavi pubblicitari online, che ha interessato tutto il settore. E non dimentichiamo che nel mese di agosto era stata registrata una massiccia perdita di 1 miliardo di dollari. Quello che AOL sta facendo è un esperimento interessante, ma se questo si tradurrà nel rilanciare un business in difficoltà, è un’altra questione.
3 . GOOGLE-EBOOK TECHNOLOGIES
I tentacoli online di Google si sono estesi ormai dappertutto quando si parla di contenuti digitali. Non fanno eccezione gli e-book. I produttori tradizionali di contenuti, dagli editori di quotidiani agli studi cinematografici, si disperano quando si rendono conto che Google sta avendo il sopravvento sulle loro attività, ma alla fine alzano le spalle e firmano i loro contratti di partnership con rassegnazione. Per le case editrici vale lo stesso. L’e-book store di Goole, lanciato solo pochi mesi fa, è già il più esteso sul mercato, offrendo agli utenti accesso ad oltre 3 milioni di titoli. E ad oggi Google intrattiene affari con oltre 4.000 editori, inclusi alcuni grandi come Penguin Group, Random House e Simon & Schuster. Acquisire tecnologie e-book è perfettamente complementare alla strategia e-book di Google. Google pianifica di utilizzare il suo nuovo acquisto per implementare la reading experience sui tablet e gli e-book reader.
4. FACEBOOK-BELUGA
All’inizio dell’anno il CTO di Facebook aveva dichiarato che il social network pianificava di aumentare sensibilmente il numero di acquisizioni per quest’anno, con un’attenzione particolare per il mobile. L’acquisto di Beluga, una startup di messaggistica istantanea che consente chat di gruppo via cellulare, conferma questa strategia. Chat che probabilmente e curiosamente potrebbe anche funzionare nella versione tradizionale di Facebook. A seconda di come sarà sviluppata, potrebbe portare benefici ai marchi che utilizzano le Facebook Pages, rendendo più dinamiche, immediate ma anche più “accattivanti” le conversazioni che prima avevano luogo essenzialmente sulla bacheca. Qualunque cosa accada con Beluga, aspettatevi altre acquisizioni come questa da parte di Facebook per l’anno in corso.
5. DEMAND MEDIA-COVERITLIVE
Una delle stelle dei media digitali dell’anno scorso non ha ricevuto la stessa accoglienza nel 2011, considerata la sua IPO (Initial Public Offering, Offerta Pubblica Iniziale) da 1.5 miliardi di dollari. Quest’anno Demand Media ha prima ha pubblicato un profit warning in Febbraio, nonostante la segnalazione di profitto per il primo trimestre, dopo aver perso 5.3 milioni di dollari nel 2010, che potrebbero diventare 7.4 milioni quest’anno. Poi è stata presa da Google, per il suo impegno nel combattere lo spam e i contenuti di “bassa qualità”, cambiando i suoi algoritmi di ricerca. E mentre sostiene di non aver notato un riscontro netto sulla propria attività, Demand ha invece dichiarato, in un SEC filing, di contare molto sul suo rapporto con Google per guidare le proprie rendite e che la rottura del rapporto “metterebbe seriamente a repentaglio il nostro business”. “Content farming” è considerata una brutta parola in determinati ambienti e riceve un sacco di critiche, ma non sta scomparendo e neanche Demand Media, che sta ancora cercando di crescere e di espandere il proprio business, come dimostra l’acquisizione della ditta di live-blogging CoveritLive. Un ottimo complemento al business di Demand.
6. ZYNGA-FLOCK
Zynga è incredibilmente attiva nel settore delle acquisizioni, ma Flock è forse la sua più interessante in senso strategico, perché suggerisce che l’impresa di social gaming è pronta a liberarsi dalla totale dipendenza da Facebook. Flock è un social web browser che permette agli utenti di accedere ai propri profili dei social network durante la navigazione in internet. Resa famosa da Farmville, Zynga sembra intenzionata a espandere la propria portata. Avendo già adattato il gioco per la versione mobile, l’acquisto suggerisce che possa essere alla ricerca di più tradizionali giochi web-based. L’anno scorso Zynga ha fatto 10 acquisizioni e il suo passo non sembra rallentare: quest’anno ne ha già fatte due in poco più di due mesi. Il consolidamento nel social media gaming è una conseguenza naturale di come un mercato in crescita sia schizzato alle stelle e si sia frammentato in un breve lasso di tempo.
7. HTC-ONLIVE-SAFFRON DIGITAL
HTC, probabilmente la maggiore beneficiaria nel settore smartphone della Google bar del sistema operativo Android, è intenta a proseguire la crescita impressionante dello scorso anno. I Tablet rappresentano un settore centrale per la sua crescita, ma i contenuti farebbero comodo sia agli interessi dei suoi smartphone che a quelli dei Tablet. Ecco spiegati questi due investimenti. In OnLive si sta guadagnando una parte nel software mobile gaming, mentre Saffron Digital significa che acquisirà ancora maggiori funzionalità video. In teoria investire nei contenuti è una buona strategia per un produttore di dispositivi mobile, ma è difficile da mettere in pratica. Apple è il miglior esempio di chi ha saputo trovare la giusta unione tra dispositivi e contenuti; Nokia l’esempio peggiore. Nokia ha cercato per anni di trasformarsi in una società di servizi con scarso successo. HTC fa degli eccellenti i dispositivi. Non dovrebbe dimenticarsi di questo e assicurarsi che qualsiasi incursione nel mondo dei contenuti sia focalizzata sui dispositivi.
8. YOUTUBE-NEXT NEW NETWORKS
Il più grande problema di YouTube è sempre stato e sempre sarà trasformare gli sguardi in profitti. Considerando il suo traffico, i suoi rendimenti sono a dir poco deludenti. Le persone suggeriscono che un’alterativa potrebbe essere quella di integrare i contenuti generati dagli utenti con contenuti più professionali e originali. Se così fosse, sarebbe altamente discutibile. Basta guardare i video più popolari di sempre su YouTube. Per ogni ballerino improvvisato c’è un video di musica professionale di qualcuno come i Coldplay ma il ritorno dalla pubblicità rimane sempre basso. Ma fornire contenuti originali, professionali è ciò a cui punta l’azienda di produzione e vendita online di video Next New Networks (NNN). Sta per essere inclusa in una nuova divisione che comprenderà una rete di partner e fornirà una piattaforma per creatori di contenuti.
9. UBERMEDIA-TWEETDECK
Non è ancora chiaro se UberMedia abbia acquisito TweetDeck o meno, ma sembrerebbe una mossa molto buona per gli sviluppatori di applicazioni ed è già stato annunciato in molti ambienti come un affare fatto. UberMedia è impegnata a comprare alcuni dei migliori clienti di parti terze dal mondo Twitter, avendo già UberTwitter, Echofon e Twidroyd. TweetDeck è più grande delle altre e inoltre sarebbe una parte fondamentale della sua nuova offerta. In uno spazio talmente frammentato, una consolidazione può avere senso e se è possibile farla con intelligenza e inventiva, allora potrebbe davvero essere una proposta molto interessante.
10. GROUPON-SOSASTA-GROUPER-TWANGOO
Come previsto, Groupon può solo diventare più grande quest’anno e lo farà estendendo la sua portata in nuovi territori e aumentando la sua presa in paesi in cui ha già una presenza. Un modo è tramite le acquisizioni. Queste tre dovrebbero rafforzare il suo business in India, Israele e Sud Africa. Lo spazio delle offerte è maturo per acquisizioni e anche se Groupon può essere la favorita, c’è molta attività di M&A in questo settore al momento.
Il post originale “10 Most-Interesting Acquisitions of 2011” è apparso su The Next Women il 17 marzo 2011. Traduzione di Micol Miller.
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