Giuliana Laurita è professionista della comunicazione online, imprenditrice e…  mamma. E’ cofondatrice e partner di The Talking Village, progetto di conversazione virtuale tra consumatori e aziende che ha lo scopo di contribuire alla nascita di idee per prodotti e campagne creati “dal basso”.

Giuliana Laurita

Hai avuto esperienze molto diverse: imprenditrice, ricercatrice, concept designer, passando anche per la semiotica. Quale definizione daresti di te stessa come professionista?

Credo di essere essenzialmente una comunicatrice. La semiotica è il punto di partenza: il linguaggio è soprattutto un modo di pensare, non solo un modo di esprimersi. Le esperienze successive hanno contribuito a farmi capire cosa significhi fare comunicazione: dai diversi approcci a seconda del mezzo al potere della comunicazione di creare modelli culturali.

Sei cofondatrice di The Talking Village. Com’è nato il progetto? Qual è il tuo ruolo?

The Talking Village (TTV)  è un progetto nato in rete, dall’incontro con la mia socia Flavia Rubino . Ci siamo conosciute online (io leggevo il suo blog, lei il mio).

Il concetto base di TTV è consentire alle persone di comunicare, in modo diretto con i brand e viceversa, secondo quanto riportato nel Manifesto di TTV. Io e Flavia ci occupiamo sia degli aspetti commerciali che di quelli operativi. Anna Lo Piano ha sposato subito il progetto e altre persone si stanno aggiungendo.

Parliamo di Mamma in corriera: com’è nato il tuo blog?

Ho iniziato molto presto a frequentare i blog: ce n’erano alcuni, all’inizio degli anni 2000, che seguivo addirittura in maniera maniacale. Ho iniziato a commentare molto più tardi e a quel punto è iniziato tutto. Mio figlio aveva circa 3 anni e vivevo in solitudine tutte le ansie e il disagio di una mamma che lavora e si sente inadeguata su tutto. Di colpo il mio problema erano diventate le mamme. Così  ho aperto il blog . In realtà nel blog ci finisce di tutto, lo considero il mio spazio di libertà.

Quali strumenti utilizzi per essere sempre aggiornata?

Posso dirlo? Lo dico: non sopporto i quotidiani. Trovo che la stampa italiana sia troppo concentata sulle opinioni e assai poco sui fatti. Li ho sostituiti con l’informazione online, con migliaia di blog nel mio feedreader e con un uso massiccio dei social network: FriendFeed, Facebook, Twitter e aNobii, la mia fonte inesauribile di aggiornamento sui libri che sono una mia passione.

Sei mamma, blogger, professionista, hai partecipato all’organizzazione del primo Mom Camp italiano… Hai sempre mille progetti da gestire ma quali strategie utilizzi per organizzarti al meglio?

Mi arrangio. 🙂 Sono pigra, ma curiosa. Il problema sorge quando mi interessano troppe cose. Ho imparato a fare i salti mortali, inoltre muovendomi con i mezzi pubblici posso leggere e ho sempre qualcosa per potermi collegare a internet.

Nel tuo percorso professionale hai mai incontrato degli imprevisti? Come li hai affrontati?

Pacchi di imprevisti! Ho imparato che a tutto si può rimediare, che non si può sempre vincere e che spesso servono tempi lunghi.

Mi è capitato di leggere una frase attribuita a Johnny Depp: “Il problema non è il problema, ma il tuo atteggiamento nei confronti del problema”. Ecco, che Johnny Depp potesse diventare un guru è veramente una cosa che mi fa rotolare dalle risate, ma credo che sia molto vero.

Quali sono i siti, le applicazioni online, i device che usi maggiormente e che vorresti consigliare alle Girl Geek?

Ho acquistato un Blackberry Storm, ma l’esperienza è abbastanza deludente. In un anno di vita è già stato tre volte in assistenza. Non posso rinunciare ad evere sempre con me un browser e l’email e passerei volentieri all’iPhone. Un altro oggetto del desiderio è l’ebook reader. Per il resto il feedreader è essenziale, ma anche del.ici.ous e le agende condivise. Ci stiamo dotando di un wiki per poter lavorare a distanza, che è la nostra condizione normale.

Quali passioni riesci a coltivare nel tuo tempo libero?

Prima che nascesse mio figlio, io e mio marito, andavamo sempre in barca, ma nonostante le buone intenzioni dopo non ci siamo più riusciti. Poi ci sono i libri.

Un’altra passione è la Provenza: ogni volta che abbiamo tre o quattro giorni ce ne andiamo lì, ci aiuta a ritrovare i tempi giusti, quelli veri.

Che consiglio daresti alle Girl Geek che vogliano seguire un percorso professionale come il tuo?

Non so se il mio percorso professionale possa essere di esempio per qualcuno. Nel caso, l’unico consiglio è: non smettere mai di essere curiosa. Leggi, documentati, stai sempre in contatto con il tuo network e allargalo ogni volta che puoi. Se ti viene un’idea, non lasciarla perdere finché non ne hai scoperto tutte le sue potenzialità: pensa se ti capitasse di inventarti facebook e mollassi il colpo perché ti sembra una sciocchezza!

Grazie Giuliana 🙂

Se volete proporci una girl geek da intervistare, scriveteci a info[@]girlgeeklife.com