Ada Lovelace

Chi è  Ada Lovelace?

Ada Lovelace fu la prima programmatrice di computer esperta di algoritmi e sopraffina studiosa di matematica. Una vera girl geek ante litteram.

Oggi si celebra in tutto il mondo la sua capacità innovativa e direttamente dal sito a lei dedicato, parte l’iniziativa di segnalazione di tre protagoniste della rete che in qualche modo possono aver influenzato il nostro mondo tecnologico o che hanno reso speciale il mondo virtuale.

Io la vedo così: come un’opportunità di manifestare la propria stima in modo esplicito, forse rischiando anche un rimbrotto da parte di chi riceve il cosiddetto endorsment, perché spesso il talento è accompagnato da ritrosia. Ma qui siamo sprezzanti del pericolo. Vi indico le mie tre segnalazioni:

Betty Moore, Le Malvestite.

Non la conosco, non so nulla di lei nè se è un collettivo o una persona sola. Mi basta sapere che c’è.  Gestisce un forum di varia umanità con un cipiglio severo e instancabile, seziona le cattive abitudini della fauna dello spettacolo, della moda e analizza con la sua lente sarcastica l’attualità, la politica. Nessuno le sfugge. È irriverente, mai stucchevole.  È il punto di riferimento per farsi un’idea del popolo della rete al suo meglio e al suo peggio. Credo che anche i sassi sappiano della sua esistenza ma se non l’avete mai letta, fatelo.

Barbara Garlaschelli.

La conosco, siamo amiche e abbiamo fatto (e faremo) moltissime cose assieme. Ci siamo incontrate a un corso di scrittura creativa quando nemmeno la Scuola Holden era all’orizzonte e da quel giorno non ci siamo più lasciate. L’ho convinta ad aprire un blog qualche anno fa e la sua capacità di fare rete del tutto personale è stata subito evidente. Ha saputo creare attorno a sè una vera community/factory con la quale interagisce e costruisce progetti.

Suzupearl.

La conosco, la stimo e insieme progettiamo e cerchiamo di realizzare cose. Mi piace molto il suo modo di comunicare e impegnarsi nel sociale mai gridato, mai ostentato. Con lei discuterei per ore sul colore della carta da parati con la sicurezza di uscirne certamente arricchita. Ha un tocco personale, riconoscibile e originale nel disegnare siti e – quando decide – dipinge divinamente. Si chiama talento.

Ma voglio anche dire qualcosa in più: ci sono donne che stimo per la determinazione con la quale intraprendono strade inusuali, che credono in quello che fanno e lo fanno bene senza clamore ma col giusto riconoscimento e allora rubo ancora qualche riga a questo spazio per segnalarvi Stefania Girelli e il suo progetto Recreathing.

Ora tocca a voi raccogliere l’invito!